PGS, Rosace illustra gli obiettivi 

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Con la presentazione dei campionati e delle attività ha preso ufficialmente il via la stagione 2015-2016 delle Polisportive Giovanili Salesiane in Calabria. Degli obiettivi, delle sfide educative e dei risultati fin qui raggiunti, ne parliamo con il presidente del Comitato Regionale, Demetrio Rosace.
– Presidente, non solo grandi numeri negli ultimi anni, ma anche tante iniziative orientate alla formazione. Qual è la mission delle PGS in Calabria?
«Partiamo subito da un concetto: i grandi numeri possono dire tanto e al contempo possono dire molto poco. Bisogna saperli leggere. Mille persone che praticano sport può sembrare un ottimo risultato, è vero. Ma è la scelta dell’attività sportiva come strumento educativo di crescita “integrale” e non come fine ultimo ad identificare le PGS nel vasto mondo dello sport. Un’attività non fine a se stessa, ma che punti all’aggregazione sociale partendo dalle esigenze e dalle emergenze educative che stanno alla base».

– Quindi che tipo di sport praticano le PGS?

«Uno sport fatto su misura per favorire l’integrazione di chi è meno portato, di chi non possiede strutture all’avanguardia o risorse economiche importanti, di chi cerca un momento di sano confronto e di svago, di chi spera e di chi sogna. Ci limitassimo a “buttare” squadre dentro “banali” gironi rischieremmo di scopiazzare modelli che non trovano riscontro in quella che è la reale necessità di un territorio che vive, invece, una crisi che va oltre il fattore economico. Noi ci sforziamo di proporre un’attività che possa realmente abbracciare le esigenze di tutti».

– Nuova stagione. Quali gli obiettivi?

«Proporremo ancora una volta il nostro progetto, pur rischiando di essere impopolari. Mi spiego meglio. La nostra missione educativa non muta nei contenuti in funzione del momento. Ci sono nel mondo sportivo le federazioni e tantissimi enti che propongono attività ben organizzate: gironi con tantissime squadre, promozioni e retrocessioni, trofei e coppe, riconoscimenti e sfilate. Questo mondo, ancora oggi, affascina tantissimo perché emula quello virtuale che molti sognano. Tutti vorrebbero, nella propria vita, saggiare l’ebbrezza di sentirsi campione sportivo. Noi non concorriamo in questa “gara”. Noi offriamo qualcosa di diverso che non prevede centinaia di squadre, non punta a promozioni o retrocessioni, non prevede trofei talmente grandi da dover tramandare di squadra in squadra con su inciso il nome della vincente di ogni anno. Noi lavoriamo tantissimo con i più piccoli, proponiamo diversi sport, anche quelli meno praticati per dare l’opportunità a tutti di esprimersi e sentirsi, nel loro piccolo, protagonisti. Proponiamo e pretendiamo la formazione degli “alleducatori” che devono confrontarsi nel quotidiano con gli allievi. E per formazione non ci fermiamo al gesto tecnico, ma valorizziamo il carisma e la proposta educativa secondo il metodo preventivo di san Giovanni Bosco. Questo è il nostro progetto che nel tempo vogliamo fortemente radicare nei cuori delle persone e nel mondo sportivo calabrese».

– Perché le giovani generazioni dovrebbero scegliere le PGS?

«Le nuove generazioni purtroppo rischiano di vivere troppo lontano dalla realtà e questo fa perdere loro qualcosa che nel tempo è diventata sempre più preziosa: la speranza. Oggi siamo nel mondo del “tutto e subito”. Si è perso così il gusto della “fiduciosa attesa”. Tutto ciò mi lascia spesso pensieroso e mi invita a riflettere su ciò che dovremmo noi proporre o meglio “non” proporre ai nostri ragazzi. Sicuramente non dobbiamo vendere fumo. Dovremmo piuttosto, e ci sforziamo di farlo come PGS, invitarli a conquistare un sano divertimento lontano dalle illusioni. Oggi un giovane potrebbe riscoprire, grazie allo sport, la bellezza della sfida contro i propri limiti, lontano dai riflettori e dal suono delle fanfare, ma nell’intimo della propria vita».

– Quale messaggio vuoi dare a chi pratica sport con i giovani?

«Aiutiamoli a sentirsi ciò che sono e non illudiamoli di sembrare ciò che altri vogliono farli apparire».

 

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Author: Francesco

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