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La squadra più giovane dei campionati nazionali italiani. La Nuova Jolly sforna di continuo talenti, e quest’anno se ne sono accorte anche le compagini del campionato di DNC. Tra i tanti giovani che compongono il roster 2011-2012 c’è Dario Costa, play-guardia classe ’94, altro prodotto del vivaio della Nuova Jolly, che si racconta ai nostri microfoni.
Partiamo dalla trasferta di Trapani, dove la Jolly è uscita a testa alta: “Essere li di fronte ad un pubblico cosi caloroso é stata davvero una bella ed indimenticabile esperienza. Trapani è una squadra sicuramente fuori categoria, come del resto sappiamo tutti formata da giocatori esperti e talentuosi. Dal canto nostro, eravamo consapevoli del potenziale della squadra che andavamo ad affrontare, ma seguendo le indicazioni del coach e dei nostri senior, abbiamo fatto ciò che più contava in una partita del genere, ovvero giocare intensamente ogni minuto dando il meglio di noi stessi, e credo che nonostante la sconfitta preventivabile, i risultati si sono visti”.
Un bilancio della tua stagione e di quella della squadra: “Fin qui non credo di aver disputato un campionato al meglio delle mie potenzialità; grazie anche all’aiuto dei miei compagni di squadra ed all’apporto del coach sto crescendo giorno dopo giorno. Sicuramente con il nostro entusiasmo, siamo riusciti a raggiungere risultati inaspettati ad inizio campionato, prima di subire un calo generale dovuto all’infortunio di capitan Tramontana, una pedina molto importante per noi, seguito da quello di Ates ed anche di mio fratello Riccardo, che comunque al momento rimane l’unico indisponibile, anche se ormai ha quasi del tutto recuperato, in tempi relativamente brevi considerata l’entità dell’infortunio”.
Cosa ti chiede il coach Ortenzi: “Premesso che il coach è una persona veramente importante per la squadra. Svolge infatti pienamente ed in modo efficace il compito che gli è stato assegnato, facendoci migliorare giorno dopo giorno. A me spesso dice che devo migliorare le letture di gioco e cercare di far giocare più la squadra”. Sicuramente ho ancora tanto da imparare in ogni aspetto del gioco e cerco di farlo allenandomi duramente e costantemente, ascoltando e mettendo in pratica i suoi preziosi del coach”.
Adesso ci saranno 4 finali dove non sono ammessi errori: “Sicuramente sono 4 partite fondamentali, a partire dalla sfida di sabato contro il Ragusa. In caso di vittoria, potremmo ottenere quella marcia in più che ci dovrebbe consentire di portare a termine la salvezza. Nel basket così come nello sport in generale non è concesso sottovalutare l’avversario, che sia il primo o l’ultimo in classifica; tutto può succedere quindi dovremo giocare attenti e concentrati”.
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