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Non avevo mai allenato le categorie giovanissimi e allievi, le mie esperienze nel settore giovanile erano riferite alla Juniores della Melitese, il primo anno che avevo messo i guanti e le scarpette al chiodo raggiungendo in quel campionato un brillantissimo terzo posto, alla Juniores della Vallata Bagaladi San Lorenzo, acquisendo, per la prima volta nella storia della società, la vittoria del campionato e infine la Juniores della Palmese dove oltre la vittoria del campionato abbiamo raggiunto le semifinali regionali che rappresenta ad oggi il miglior risultato di sempre della gloriosa società neroverde per quanto concerne il settore giovanile.
Le altre esperienze le ho avute sempre con prime squadre soprattutto con la Melitese che sotto la mia guida tecnica dalla seconda categoria ha raggiunto la promozione, e che, dopo la parentesi alla Capo Sud in prima categoria, ho allenato nuovamente in Eccelenza.
Ho accettato e devo ringraziare il ds Domenico Tripodi che mi ha convinto a condividere il progetto della Virtus Saline dove ho trovato un ambiente sano e voglioso di migliorarsi, ho trovato davvero un bella realtà ed una struttura ben organizzata dove nulla viene lasciato al caso. Dal presidente Francesco Foti ai dirigenti ed ai tecnici, i tesserati vengono accompagnati nel loro percorso calcistico ed educativo dalla categoria piccoli angeli alla categoria allievi in un ambiente familiare e cordiale.
Nelle due categorie delle quali mi sono occupato vale a dire Giovanissimi ed Allievi ho trovato dei ragazzi educati e disposti al sacrificio. Abbiamo vinto i campionati di riferimento e non è stato così scontato come i numeri potrebbero far apparire, con gli allievi dove abbiamo vinto 8 gare e perso 2 e con i giovanissimi vinto 14 gare e pareggiate 2.Così facendo abbiamo dato la possibilità alla Virtus Saline di iscriversi nella prossima stagione ai campionati regionali , a breve affronteremo le vincenti delle delegazioni di Locri e Gioia Tauro nei triangolari che sanciranno i campioni provinciali.
Ho sempre avuto un occhio particolare per i giovani che rappresentano secondo me la linfa vitale del calcio specie quello dilettantistico sopratutto in questo momento storico caratterizzato dalla crisi economica che attanaglia la società. Dare la possibilità ai giovani di emergere nel gioco più bello del mondo vuol dire nello stesso tempo abbassare i costi di gestione.
Grandi club europei come l’Arsenal ma anche il Barcellona o il Borussia Dortmund fresco campione di Germania, propongono sempre di più ragazzi provenienti dal loro vivaio o puntano su calciatori giovani, noi in Italia invece mandiamo i giovani in campo quando ormai non lo sono più, bisogna cambiare mentalità ed avere più fiducia in loro , non abbatterli quando sbagliano e non esaltarli troppo quando fanno bene, manca un po’ di equilibrio nel valutarli perché si gioca solo per il risultato, io penso invece che il risultato è casuale la prestazione no.Bisogna lavorare in funzione della prestazione non in funzione del risultato. Il risultato, purtroppo, è il collante per consolidare il posto di lavoro di dirigenti e allenatori che vivono situazioni di grande precarietà.Ma così facendo non costruisci nulla per il futuro e ci si accontenta di quanto si riesce a racimolare nell’immediato.
E il peggio è che operando in quest’ottica si sbaglia anche nel selezionare i ragazzi, si preferisce il giovane calciatore magari prestante fisicamente, rozzo tecnicamente, al ragazzo magari più pronto tecnicamente e questo alla fine influisce negativamente nella qualità del gioco.L’Italia non crede nei giovani come sistema paese, nel calcio investire sui giovani potrebbe essere un modo per abbattere i costi e per giocare meglio.
Il Barcellona affidandosi a GUARDIOLA che proveniva dal settore giovanile tra le altre cose ha venduto Ronaldinho e Deco per dare più spazio a Messi che è sicuramente un fenomeno, ma in Italia invece per dare spazio a Giovinco e farlo giocare con continuità la Juventus lo ha ceduto al Parma. Purtroppo vincere può essere più facile di far giocare bene la propria squadra, si cambierà mentalità solo quando vincere un campionato sarà una conseguenza della qualità del gioco espresso e i soldi spesi per i giovani saranno intesi come investimenti e non come costi seconda la logica attuale.
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