Lo sport reggino abbraccia il nuovo Arcivescovo metropolita

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vescovoUna grande festa all’Arena dello Stretto per salutare l’insediamento di monsignor Giuseppe Fiorini Morosini. Il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò: «Vogliamo essere, sempre più, comunità di vita cristiana»

Il mondo dello sport ha stretto in un caloroso abbraccio il nuovo pastore della Chiesa reggina. A monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo metropolita della diocesi di Reggio-Bova, è stato tributato un commovente benvenuto da centinaia di atleti, tecnici, dirigenti e intere famiglie, che hanno assistito, dall’Arena dello Stretto, alla solenne celebrazione eucaristica dedicata agli sportivi, organizzata grazie all’adesione della Curia metropolitana alla proposta avanzata dal Coni Calabria e dalla delegazione Coni Reggio Calabria.

Il presule ha officiato la Santa Messa in un clima particolare, di festa, spiegando ai ragazzi la liturgia e il suo valore simbolico. Davanti alle centinaia di persone che hanno affollato l’Arena dello Stretto fino a renderla debordante, monsignor Fiorini Morosini ha pronunciato un’omelia carica di significato. L’arcivescovo ha usato alcune metafore legate al mondo dello sport per spiegare ai più giovani i valori della lealtà, della pacifica convivenza, del rispetto delle regole e degli altri, anche e soprattutto gli avversari: «Reggio Calabria – ha spiegato – è una città in cui bisogna mettere da parte le divisioni e porre fine alla durezza di contrapposizioni che non giovano al bene collettivo. Bisogna giocare tutti dalla stessa parte, quella della città, recuperando lo spirito di una comunità che non si arrende, che non lascia vincere dal male, ma va avanti grazie alla Fede nella sua patrona, la Madonna della Consolazione». Monsignor Fiorini Morosini ha aggiunto che «non solo nelle competizioni sportive ma anche nella vita quotidiana esiste un arbitro inflessibile che giudica le nostre azioni. Quell’arbitro, con cui non possiamo non fare i conti, è la nostra coscienza».

A porgere il saluto del mondo dello sport è stato il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò. Un intervento appassionato e carico di fede, quello del massimo rappresentante dello sport regionale: «La Chiesa, la scuola, il mondo dello sport, devono lavorare assieme, rimboccandosi le maniche, sporcandosi le mani quando necessario, per aiutare i giovani a dare il meglio di loro stessi. Perché i giovani sono il nostro futuro. Il futuro di questa città. A loro dobbiamo rivolgere tutte le nostre attenzioni e tutto il nostro impegno, perché non possiamo consentirci di gettare alle ortiche quanto di più prezioso abbiamo».

Per Mimmo Praticò, lo sport «vuol essere innanzitutto “palestra di vita” e insegnamento di valori. La nostra è una società sempre più chiusa, dominata dagli egoismi e dalla solitudine. Noi vogliamo vincerli, questi egoismi, e vogliamo guarirlo, questo male di vivere che si insinua, in maniera endemica, in strati sempre più ampi della nostra popolazione. L’uomo è società – ha concluso il presidente del Coni Calabria –. Anzi, è comunità: comunità di vita cristiana, che si stringe attorno ai suoi figli che vivono più in difficoltà».

La Messa si è conclusa con una grande festa, con decine di giovani sportivi attorno all’altare con il Vescovo e con il presidente Praticò e poi, alla fine, con un momento di straordinaria gioia, quando il vescovo si è unito a centinaia di bambini, correndo con loro e formando una sorta di “trenino” umano, che il prelato, da abile comunicatore, ha definito «il treno della pace».

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Author: giovanni.mangiola

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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