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L’educazione sfida lo sport. In un tempo di crisi dei processi educativi tradizionali, l’educazione chiede allo sport di mostrare il suo potenziale educativo e di dichiarare se ritiene di voler essere protagonista nel compito di restituire alle giovani generazioni proposte, relazioni e luoghi che siano adatti ed efficaci in ordine alla loro crescita.
Tutti coloro che sono impegnati nell’educazione delle nuove generazioni sperimentano oggi una particolare fatica, davanti alla quale gli atteggiamenti di dimissione, di delega, di rinuncia sembrano prevalere su quelli della fiducia e di una ricerca di nuova comunicazione con i più giovani.
Anche il mondo dello sport non è esente da queste difficoltà, cui sembra rispondere cedendo spesso alla tentazione di una pratica fine a se stessa, comunicando a ragazzi e giovani l’idea che l’attività sportiva possa essere finalizzata solo al risultato o all’affermazione di sé. Ma “il tempo dell’educazione non è finito”, come afferma il documento della CEI “Educare alla vita buona del Vangelo”, al n 7. Sulla scorta di questa fiducia, il CSI conferma e riprende il proprio impegno, che riguarda al tempo stesso la pratica, ma ancor prima la riflessione culturale e un modello educativo all’altezza delle sfide di questo tempo.
Il CSI si sente interpellato dall’attuale situazione dello sport e dalla sfida di mostrare come anche oggi sia possibile continuare ad educare attraverso lo sport. Il CSI sente anche il dovere di contribuire a far sì che il sistema sportivo italiano e la società tutta affrontino il dovere di offrire ai più giovani modelli di pratica sportiva rispettosi della persona, pur nella consapevolezza di quanto questo sia difficile, in un tempo che vede lo sport attraversato ciclicamente da scandali e pesanti vicende di illegalità e malcostume.
Il CSI non si è mai accontentato di essere una presenza casuale nella realtà sportiva ed ecclesiale italiana né ha mai subito passivamente la cultura “commerciale” del fenomeno sportivo ne ha fatto sempre una propria lettura muovendosi in base a proprie idee, proposte ed esperienze.
Il CSI si è posto nella società con l’autorevolezza che gli deriva dalla sua storia e dal suo profondo ed essenziale legame con la Chiesa, sviluppando risorse ed energie intellettuali ed etiche, sociali e politiche, capaci di educare allo sport facendo sport, crescendo nella consapevolezza culturale, civile e democratica. Il CSI è convinto che il proprio paradigma educativo, lo “sport come bene relazionale”, rielaborato e riaffermato nella nuova stesura del Progetto culturale e sportivo (2001), abbia conservato immutata la sua attualità. L’intenzione di questo documento è quella di fare un esercizio di discernimento, per leggere la situazione con lo sguardo libero, con un pensiero critico, e confrontandola con la cultura ecclesiale, per individuare proprie piste di impegno, per uno sport a misura della persona. In quest’ottica si colloca l’Assemblea Provinciale del Csi di Reggio Calabria “L’educazione sfida lo Sport”.
L’evento sarà celebrato lunedì 16 Aprile alle ore 18.00 presso l’Auditorium “D. Suraci (salita Policlinico di Rc). Interverranno i dirigenti delle società sportive Csi, gli allenatori, gli amministratori, il mondo dello sport professionistico, il mondo del terzo settore. Un festa dello sport e per lo sport. Durante l’incontro saranno rinnovate le carica del Consiglio Provinciale Csi 2012-2016. Attesa per l’assegnazione dei premi speciali Csi 2012. Alla fine della serata buffet offerto dal Comitato Provinciale. Il programma completo è consultabile sul sito
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