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di Francesco Iriti
E’ rimasto fedele al “suo” 4-1-4-1 mister Morabito che sta facendo di questo modulo il suo vero cavallo di battaglia. Nonostante l’assenza contemporanea di Sapone e Iozzia, centrocampisti classe 93, e l’ingresso di Putortì che é un esterno, il trainer non ha tradito le attese arretrando in mezzo a campo Orlando, di professione attaccante.
Come punta centrale si é rivisto Pirro che ha compiuto un grande lavoro di sacrificio per la squadra lottando su ogni pallone per fare salire i compagni anche se, come era normale, é stato poco lucido sotto porta fallendo tre ghiotte occasioni. In compenso ha fornito l’assist vincente per Citro.
In porta Nucera ha dimostrato ancora una volta il suo valore rispondendo alla grande nel finale alla punizione di Fina e subito dopo indovinando l’uscita su Di Masi, che si era spinto in attacco alla vana ricerca di trovare il pareggio. La difesa ha risposto al meglio dimostrando i progressi delle ultime giornate. Maltese é pronto a compiere il salto di qualità mentre Sansone e Elefante formano una coppia di centrali ormai consolidata.
A sinistra sempre presente capitan Manganaro, il cui rendimento cresce di partita in partita. Laurendi davanti alla difesa é stata la mossa azzeccata da Morabito con il giocatore, poco utilizzato nelle ultime uscite con alla guida Dima Ruggiano, che rappresenta il collant tra I due reparti. Davanti a lui Fabio che, dopo le difficoltà riscontrate nelle prime partite con la sua nuova squadra, si é ormai integrato a dovere nello scacchiere giallorosso.
Una nota lieta é stata la prestazione sulla fascia di Citro che ha ritrovato la verve di inizio campionato ed i suoi due goal, nelle ultime tre giornate, rappresentano una risposta importante da parte di un giocatore che é un classe 89 e che alla sua prima “vera” stagione da titolare nel campionato di serie D ha già siglato sette goal. A metà prima tempo Elefante ha dovuto lasciare il campo a causa di un problema fisico lasciando spazio a Cucinotti, difensore arcigno, Ike, che non era al meglio come Niscemi rimasto in panchina, e Dall’Oglio nell’insolita posizione di centrocampo.
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