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Il match del “Tombolato” ha mostrato quanto sia grande il cuore amaranto. Per buona parte della gara la Reggina è stata praticamente assente, e poi in 20 minuti acciuffa un risultato insperato grazie all’ingresso in campo di San Campagnacci che toglie le castagne dal fuoco al tecnico amaranto.
Nella prima frazione di gioco, la squadra di casa ingabbia gli amaranto nella propria area, senza che questi possano impensierirla minimamente. La Reggina non si rende protagonista di nessuna azione di nota, soccombe esanime le avanzate dei veneti, senza tentare un minimo di reazione. Persino dopo il gol di vantaggio del Cittadella, i calabresi continuano nella loro condizione di apatia. La stato in classifica, dovrebbe esortare la Reggina a esprimere più animosità, convinzione e determinazione, con la bava alla bocca per raddrizzare una situazione avversa, ma non c’è traccia di queste qualità. Nella seconda parte il registro non cambia, così il tecnico Pillon interviene apportando le dovute contromisure. Prima di tutto si priva del difensore centrale Ely, per l’attaccante Fischnaller, impostando un offensivo 4-3-3. Alla mezz’ora il tecnico reggino sfrutta l’ultima carta rimasta. Ricorre alla freschezza e alla velocità di Campagnacci per un opaco Barillà, esibendo una formazione spregiudicatissima. E proprio dal piede del nuovo entrato che matura il pareggio. Grazie ad un suo passaggio in area, Gerardi insacca a pochi centimetri dalla linea, su assist di Di Michele che forse tocca il pallone con la mano destra, per anticipare il suo diretto avversario. Vane le proteste dei veneti che cercano di rispondere al colpo subito, con scarso risultato, trovando sulla strada un Adejo in giornata di grazia. A 10 minuti dal termine, Campagnacci, con una finta disorienta un avversario, creandosi così lo spazio necessario per tirare dal limite dell’area un bolide di sinistro che il portiere Cordaz non può contrastare. E tutti gli uomini della panchina sommergono l’autore del gol. Al ritorno dall’infortunio, “l’uomo della provvidenza” non aveva mai offerto prove convincenti, finché oggi nel momento del bisogno, ha potuto sfoggiare il meglio del suo repertorio.
Ora la Reggina è sul filo del rasoio: a 5 punti dall’imprevedibilità dei play-out e a un punto dalla salvezza certa. Le prossime due gare ci diranno dove può arrivare il grande cuore amaranto.
Angelo P.
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