La nuova sfida del CSI Reggio Calabria: un gruppo sportivo in ogni parrocchia

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MONS. LUSEK MINISTRO ALLO SPORT CEI, PAOLO CICCIU', EDIO COSTANTINI

Sport in oratorio, ovvero un modo ed uno stile cristiano di vivere lo sport. Uno stile popolare, esigente ma non selettivo, socializzante, al servizio dei più piccoli. Uno stile centrato sui giovani, veri e propri protagonisti della vita oratoriana, aiutati ma non sostituiti dagli adulti. Da luogo espressamente pensato all’educazione e alla crescita delle giovani generazioni e nel quale il giovane era in modo particolare protagonista, l’oratorio è oggi abitato molto più spesso dalle famiglie con bambini in giovane età ed è luogo di buona parte, se non tutte, le attività di una Parrocchia. Proposte che, in assenza della figura di un sacerdote coadiutore, sono gestite in prevalenza dai laici adulti.

Anche lo sport è via via diventato un linguaggio che capiscono tutti; l’offerta sportiva è ora molto più variegata, al punto che “se ieri i ragazzi venivano in oratorio e trovavano lo sport, oggi i ragazzi cercano lo sport e lo trovano anche in oratorio”. Ed allo sport sta guardando in modo nuovo anche la Chiesa, “che mai come in questi anni ha avuto attenzioni per l’attività sportiva”.Come fare allora per iniziare questa nuova partita dello sport in oratorio? Prova a dare una risposta Edio Costantini, Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, intervenuto le scorse settimane a Reggio Calabria al Convegno “ Avere a cuore il destino dei ragazzi”: Lo sport è un valore per la crescita globale della persona. È una delle attività umane più significative che, se considerata nelle sue caratteristiche fondamentali, riesce a riprodurre su un piano simbolico la realtà della vita, fatta di impegno e sacrificio, di lotta e speranza, soddisfazione e felicità. All’ambito dello sport è dedicato il decimo capitolo del Rapporto – proposta del Comitato del Progetto culturale della  Cei, che riconosce all’attività sportiva un ruolo niente affatto secondario sul piano dell’impegno educativo.

Un ruolo che consiste in sostanza «nell’educare al valore della vita attraverso una competizione virtuosa» e sul quale bisogna tornare a investire nell’attuale clima di emergenza educativa. Anche perché, riconosce il Rapporto, «milioni di ragazzi italiani sono cresciuti e sono diventati adulti e bravi cittadini proprio praticando lo sport».
Ma come riconosce il testo dedicato alla “sfida educativa”, lo sport, come un po’ tutta la società, si interroga oggi «su quali debbano essere i suoi principi guida, che tipo di persona formare e quali valori proporre per favorire la crescita della persona». «Se prendiamo spunto dallo sport professionistico – afferma Costantini – fatta salva la testimonianza di qualche singolo campione, dobbiamo purtroppo registrare la grande diffusione di logiche negative, come quella del denaro, del successo a tutti i costi, di un’esasperata competitività. Se vogliamo ridare allo sport tutta la sua valenza educativa bisogna ripartire dalla parrocchia.

Sta qui, in effetti, uno dei passaggi fondamentali del capitolo del Rapporto – proposta: investire su una nuova generazione di luoghi educativi. Come dimenticare – sostiene ancora Costantini – il ruolo svolto in passato dall’oratorio parrocchiale, in cui si sono formati tanti degli attuali campioni dello sport in Italia? Alla parrocchia e alle sue strutture sportive lo sport italiano resta molto debitore. Ora si tratta di reinvestire sulla parrocchia, dove purtroppo lo sport viene oggi percepito come un intervallo tra cose più importanti da fare».

Significativo a tal proposito  l’intervento di Paolo Cicciù  Presidente del CSI di Reggio Calabria<È ora  che le comunità cristiane riscoprano la grande funzione dello sport, come riconosce il volume del Comitato per il Progetto culturale, perché esso diventi principio generatore di relazioni, di stile di vita, di comportamento, dialogo, partecipazione, cittadinanza attiva. La parrocchia può fare moltissimo in tal senso, ma smettendo di guardare indietro e proponendo un’animazione sportiva di qualità, che significa puntare sulla formazione di educatori all’altezza e nuove strutture. Il CSI si è posto l’obiettivo, nel prossimo anno sportivo, di proporre un progetto sportivo – educativo che coinvolga  le oltre duecento Parrocchia della nostra Provincia. A tal proposito è fondamentale riattivare la legge Regionale sugli Oratori. Dal censimento effettuato dal  Csi di Reggio Calabria, sono oltre venti le strutture  sportive parrocchiali  da riqualificare, che in pochi mesi, diventerebbero luoghi educativi dove poter proporre percorsi educativi per i nostri giovani.> Il Csi reggino è pronto per una nuova sfida educativa.

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Author: Consuelo

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