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La cura Pillon funziona. La Reggina riesce a battere per la prima volta la Juve Stabia nel suo stadio.
L’allenatore amaranto, senza apportare stravolgimenti tattici, si affida ai soliti uomini, con Barillà dal primo minuto a fianco di Colucci e Hetemaj. La Juve Stabia si presenta invece con un modulo spregiudicato, senza timori riverenziali, con tre attaccanti in continuo movimento come Verdi, Improta e Acosty.
Gli ospiti vanno subito in vantaggio con un gol occasionale. Dal calcio d’angolo battuto in area, il portiere baiocco smanaccia a favore di Improta che non perde tempo a tirare in porta, ma colpendo Mezavilla che, disteso dallo scontro con il portiere, devia con il gomito il pallone in rete.
Sul Granillo sembra aleggiare il solito copione, con gli amaranto costretti all’ennesima sconfitta nelle mura amiche. Invece la reggina sfodera le sue armi migliori, carattere e tenacia, non si perde d’animo, anche se affidandosi a i soliti lanci lunghi a favore di Rizzato e Di Michele, non trovando diversamente sbocchi per la sua manovra. Di Michele è il più insidioso e imprevedibile, che prova di continuo con i suoi dribbling a superare gli avversari, non trovando assistenza nel suo compagno di reparto Comi, che risulta essere molto statico e poco partecipe. Ricevuta palla sul filo del fuori gioco da un passaggio filtrante di Colucci, Di Michele riesce a ribadire in rete, a pochi minuti dalla fine del primo tempo, da vero rapace d’area.
Nella ripresa, dopo 17 minuti di assoluta opacità da entrambe le parti, riappare sulla scena Comi che, imbeccato in area dal calcio d’angolo, abbandonato dagli avversari, sigla il vantaggio con un preciso colpo di testa, imprendibile per il portiere avversario Nocchi. Da questo momento la Juve Stabia si precipita alla ricerca del pareggio, ma la Reggina si difende stretta e compatta, con i difensori che allontanano ogni minaccia senza pensarci. Il tecnico avversario Braglia inserisce anche l’esperto attaccante Cellini, ma il risultato non cambia fino al fischio finale dell’arbitro. È d’obbligo un elogio particolare al mister Pillon che grazie ad un pizzico di fortuna e suggerimenti tecnici basilari, ha consentito alla reggina un bel sospiro di sollievo e di fare un gran balzo in avanti, posizionandosi al di sopra di sei squadre in lotta salvezza.
A.P.
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