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Lutto per il calcio italiano e internazionale: è morto a 88 anni “Luisito” Suarez. Considerato uno dei migliori giocatori della sua generazione, ha esordito tra le fila del Deportivo La Coruña per poi trasferirsi al Barcellona, vincendo due edizioni del campionato spagnolo.
Soprannominato “architetto” per le sue qualità e capacità di servire i compagni con lanci millimetrici, nel 1961 divenne uno degli uomini simbolo, regista e leggenda dell’Inter di Helenio Herrera. Carattere deciso, con Mario Corso compose una coppia di centrocampo rimasta nella memoria degli appassionati. Vinse negli anni sessanta tre scudetti (1963, 1965 e 1966), due Coppe dei Campioni (1964 e 1965) e due Coppe Intercontinentali (1964 e 1965).
Premiato con il Pallone d’Oro nel 1960, quando era al Barcellona, da allenatore vinse un Europeo Under 21 con la Nazionale Iberica. Chiuse la carriera da giocatore alla Sampdoria nel 1973, diventando poi allenatore: guidò dalla panchina tra le altre l’Inter (per tre periodi, nel 1974/75 poi nel 1992 e nel 1995), Cagliari, Spal, Como. È stato un “artista del calcio”, ispirando con il suo talento intere generazioni.
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