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In un campionato difficile come quello di serie B, dov’è vietato distrarsi, di partite semplici non ce ne sono. Dopo la sconfitta di Ascoli, la Reggina era chiamata a rialzarsi, con l’obbligo di trovare punti pesanti contro il Lecce. L’undici di Baroni puntava sull’agonismo e sulle individualità, contro la superiore caratura dei pugliesi. Al Granillo, un rigore a favore e l’uomo in più nell’ultima mezz’ora di gioco, non sono bastati agli amaranto per evitare la seconda sconfitta consecutiva, la prima casalinga del nuovo anno.
IN CAMPO
Due le novità di Baroni. Dal 1’ tra i pali in neo acquisto Nicolas e l’esordio di Charpentier, tornato in campo dopo oltre un anno. Davanti alla difesa, assente Crisetig, Folorunsho e Bianchi, sugli esterni Liotti e Situm, con Rivas e Charpentier in avanti. Corini ritrova l’ex della sfida Lucioni, in coppia con Meccariello. Sulle fasce Zuta e Adjapong. In mezzo Tachtsidis, con ai lati Henderson e Bjorkengren. In avanti, Coda e Stepinski, con Mancosu alle spalle.
IL FISCHIETTO DI TURNO
Un solo precedente nel 2016 con la Reggina, per il sig. Volpi, di Arezzo. In quel di Catanzaro, finì in parità. Con il Lecce, sei le direzioni di gare, due successi, due pareggi e due sconfitte.
LA GARA
Andata in campo con l’atteggiamento giusto, la Reggina ha dato buone sensazioni nel mettere in difficoltà la difesa ospite con un gioco verticale, per gli inserimenti di Rivas e Charpentier, nel cuore della difesa della compagine leccese, partita bassa e compatta. Per lunghi tratti, i padroni di casa hanno attaccato con decisione, ma sono stati i salentini a passare al minuto 28, con un colpo di tacco di Stepinski complice la deviazione di Del Prato. La reazione amaranto è arrivata con la conclusione di Rivas – l’onduregno è poi uscito per problemi fisici – servito in profondità da Folorunsho, con Gabriel pronto a risolvere. Da segnalare, l’esordio di Menez con il tecnico Baroni. È stata la ripresa ad offrire diversi sussulti. Iniziata con l’infortunio che ha messo ancora fuori uso Carpentier, è proseguita con il rigore fallito da Menez, al minuto 53, che avrebbe potuto riequilibrare le sorti dell’incontro. A movimentare la frazione, il salvataggio sulla linea di porta di Meccarielllo su colpo di testa di Loiacono, l’espulsione di Coda per i pugliesi e al minuto settantotto, la clamorosa palla gol per Liotti su assist di Menez, finita sull’esterno della rete. La nota positiva tra le fila degli amaranto è stata l’esordio di Micovschi che si è calato bene nei meccanismi dettati dal tecnico toscano.
COSI’ E’
Nonostante la buona circolazione di palla, è mancato il guizzo giusto e l’ultimo passaggio. Il cuore, l’agonismo e l’assedio alla porta di Gabriel, nei minuti finali del match, non sono bastati alla squadra dello Stretto, che ha dovuto cedere al collettivo dei salentini, costruito per accomodarsi nelle primissime posizioni della classifica. Gli impegni a venire, con Frosinone e Salernitana non sono certo dei più semplici, ma la squadra di Baroni dovrà trovare subito l’orgoglio e la forza per rialzarsi.
Reggina: Nicolas; Delprato, Loiacono (75′ Bellomo), Cionek, Di Chiara; Bianchi, Folorunsho; Situm (75′ Micovschi), Rivas (39′ Ménez), Liotti; Charpentier (48′ Denis). A disposizione: Farroni, Guarna, Plizzari, Rolando, Stavropoulos, De Rose, Faty. Allenatore: Baroni.
Lecce: Gabriel; Adjapong, Lucioni, Dermaku (33′ Meccariello), Zuta; Henderson (60′ Majer), Tachtsidis, Bjorkengren (60′ Listkowski); Mancosu (81′ Calderoni); Coda, Stepinski (81′ Dubickas). A disposizione: Bleve, Vigorito, Monterisi, Gallo, Maselli. Allenatore: Corini.
Arbitro: Manuel Volpi di Arezzo
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