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Il core amaranto è un’ entità a sé: resta supino (a volte) per mesi interi ma quando c’è da reagire, quando sente il sapore del sangue, del proprio sangue, diventa una furia.
E’ così che va letta la partita di oggi, la più importante, una seconda occasione che capita di rado… capace di riscattare un’intera stagione. La Reggina, o meglio il cuore amaranto, è entrata in campo proprio con lo spirito delle grandi occasioni e senza recriminazioni ha vinto il derby più difficile.
Era già successo, è vero, che la Reggina trionfasse in Derby da dentro o fuori ma questa volta è diverso, questa volta ci si è giocato l’orgoglio e quel titolo di professionista che entrambe le società meriterebbero. A spuntarla in questo match di andata è stata la Reggina, la squadra che fino a 4 giorni fa non avrebbe neanche dovuta disputare questa partita, ma che una volta rivisto un lembo di speranza piovere dal cielo ci si è aggrappata con tutte le proprie forze facendo leva proprio su quel cuore amaranto che da sempre l’ha contraddistinta.
Tuttavia quella di oggi è stata “solo” una battaglia, la guerra si concluderà domenica prossima dall’altra parte dello Stretto ed a trionfare sarà sempre la squadra che più di tutte saprà reggere alla pressione e colpire non appena sentirà l’odore del sangue, anche e soprattutto del proprio.
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