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Novecento gare dirette dal gruppo arbitri CSI di Reggio Calabria
Un arbitro salva una partita! Più che uno slogan, è la pura e sacrosanta verità. Per rendersene conto basta guardare cosa succede quando non arriva : si aspetta un po’, poi tutti a casa e partita rinviata. Proprio così: senza il Direttore di Gara diventa difficile giocare, a tutti i livelli, anche quando la partita non è nemmeno di campionato. Un prete di Milano racconta spesso un episodio: «Vicino al mio oratorio c’era una scuola. Quando c’era sciopero, i ragazzi scavalcavano il muretto e venivano in oratorio a giocare. Dopo poco immancabilmente si sentiva gridare e c’era una gran confusione, litigavano. Allora mi affacciavo alla finestra e gli dicevo: L’oratorio a quest’ora è chiuso. Vi devo mandare fuori… Oppure facciamo così: potete giocare solo se faccio l’arbitro. Scendevo in cortile, mi mettevo ad arbitrare e andava a finire che si divertivano e che tornavano in Oratorio anche durante la settimana». Che il ruolo dell’arbitro sia indispensabile, è facile a dirsi e difficile a capirsi. Scimmiottando lo “sport business”, anche sui campetti di periferia ci ostiniamo a criticarli, a lamentarci, a borbottare, a insultarli. Come se tutto questo fosse normale. Dovremmo aprire gli occhi e cambiare mentalità. Quando vediamo arrivare un arbitro al campo dovremmo andargli incontro, accoglierlo con un sorriso che non finisce più e dirgli: «Grazie per essere arrivato e permetterci di giocare». In Italia gli arbitri sono sempre meno. Si tratta di un’emergenza silenziosa, ma preoccupante, che non risparmia nessuno. Non esiste una Federazione o un Ente di Promozione che possa dire: «Io non ho problemi, di arbitri ne ho in abbondanza». Il Csi può contare su circa 8200 arbitri sparsi su tutto il territorio nazionale. Sono tanti, anche se ne avremmo bisogno di almeno in doppio. Da noi fare l’arbitro è un’esperienza particolare. Non basta essere appassionati ed essere bravi. Da noi si diventa veri educatori con tanto di “divisa e fischietto”. Ecco perché siamo orgogliosi (e tanto) di ciascuno di loro. Da noi non si cambia “casacca” a seconda di chi offre di più (succede in tante realtà dello sport di base) e non si inseguono sogni di grande carriera. Si fischia per amore dei ragazzi e dei giovani.
Ecco perché anche un’iniziativa come il “Day Arbitro”, la quale prevede che circa 8000 arbitri devolvano una loro diaria a favore di un progetto di solidarietà, è vissuta come la cosa più semplice e naturale del mondo. O forse, a pensarci bene, così “naturale” non è. È una testimonianza degna degli arbitri del Csi e della loro passione educativa.
Il Progetto Arbitri del CSI si avvia a ripartire con la nuova stagione sportiva . La commissione nazionale Arbitri ha infatti deciso le date e le location degli Stage Regionali ed Interregionali, propedeutici allo Stage Nazionale. Sette appuntamenti che coinvolgeranno i fischietti regionali: si parte con Piemonte e Liguria ad Acqui Terme il 10 e il 12 settembre 2010, per finire in Sicilia ad Acireale il 20 marzo 2011. Anche il CSI di Reggio Calabria, per il primo anno,ha potuto contare sulla propria classe arbitrale. Il Gruppo Arbitri di calcio e calcio a 5, diretto sapientemente da Domenico Squillaci, ha potuto contare sull’esperienza trentennale di Nuccio Romanò,direttore di gara dalle spiccate doti umane. Ad Ottobre il Sig. Romanò sarà premiato dal Presidente Nazionale CSI con il Discobolo al merito per la lunga militanza e la comprovata passione educativa. Mimmo Cutrupi primo arbitro Nazionale del Comitato CSI reggino, dopo le tantissime gare dirette nel territorio regionale ha ottenuto il giusto premio con la convocazione per le Finali Nazionali Allievi 2010. Significativa l’esperienza per Giuseppe Malaspina e Giuseppe Pulitanò che durante l’anno hanno trasmesso i valori CSI in tutta la Provincia di Reggio Calabria. Ottimo l’inserimento dei giovani Loprestino ed Iriti. Giovani arbitri ma attenti testimoni del progetto CSI. Nel frattempo nei giorni scorsi si è concluso il Corso per Aspiranti arbitri di calcio e calcio a 5 . Quindici i partecipanti al percorso formativo,diretto dal coordinatore Regionale Arbitri CSI Sicilia e dal Coordinatore Formazione CSI Pietro Inuso. Dopo le prove scritte e test fisici gli aspiranti arbitri parteciperanno agli stage regionali e interregionale, dove sarà presente un team formato da un membro della commissione nazionale arbitri, da un preparatore atletico e da un responsabile medico del Csi, che valuteranno tappa per tappa lo stato di salute ed il livello della classe arbitrale ciessina.
Orgoglioso del progetto arbitri CSI il Presidente Paolo Cicciù <un «grazie» al nostro gruppo arbitri, per le tante fatiche che hanno vissuto in questa stagione. C’è tanto da fare, perché le squadre sono sempre di più mentre il numero degli arbitri non cresce altrettanto velocemente e, in qualche caso, gli arbitri sono sempre di meno. È una triste e drammatica verità. Ma il sapere di poter contare ancora su un gruppo di persone che regala a tutti speranza ed entusiasmo rende il nostro servizio di dirigenti ancora più significativo. L’arbitro Csi è testimonianza di un progetto educativo e formativo. Dobbiamo allontanare e diffidare dello sport che ruota attorno ad interessi economici e politici. Liberiamo lo sport dai cattivi maestri. >
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