ESCLUSIVA – Nicola Cosentini: “Non vedo l’ora di tornare in campo”

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di Matteo Pifferi

La redazione di Ntacalabria.it ha intervistato in esclusiva Nicola Cosentini, centrocampista calabrese classe ’88 che, dopo una stagione da titolare a L’Aquila, si è svincolato dal club abruzzese.

Ciao Nicola, anzitutto un commento sulla passata stagione: come la valuti da un punto di vista personale? E di squadra?
Ciao e grazie per la disponibilità. A livello personale è stata una stagione decisamente positiva perché, anche grazie alla fiducia del mister e della società, sono riuscito a giocare con continuità in una posizione inedita ma che ha dato i suoi frutti. A livello di squadra, purtroppo, siamo retrocessi dopo lo spareggio. Davvero non ci voleva perché ha causato la fine del mio rapporto con il club.

Quali sono state, secondo te, le cause di una retrocessione per certi versi inaspettata?

Probabilmente abbiamo peccato di concentrazione e di attenzione in partite decisive che poi hanno causato i nostri continui passi falsi. Abbiamo fatto un girone d’andata importante con circa 25 punti, nel ritorno invece siamo crollati. Penso sia stato anche un problema generale di testa perché la condizione era buona.

Attualmente svincolato, hai già ricevuto qualche offerta?

Diciamo che più che offerte, ho ricevuto tanti sondaggi: offerte concrete poche. Io, nel frattempo, continuo ad allenarmi per farmi trovare pronto qualora dovessero arrivare proposte interessanti. Intanto il mio agente è al lavoro per trovare una soluzione, io voglio giocare ma lui sa già tutto (ride, ndr).

Visto il tuo trascorso a Malta e in Lituania, se dovesse arrivare una proposta estera la valuteresti?

Se devo essere sincero, preferisco restare in Italia. Malta e Lituania sono state due occasioni quasi irrinunciabili che mi hanno aiutato a crescere come uomo e come giocatore. Se dovessi ricevere un’offerta allettante, allora sì. Altrimenti aspetto una chiamata dalla Lega Pro. Saranno decisive le prossime settimane, io come già detto continuo ad allenarmi.

Da prodotto del settore giovanile della Juventus, pensi che la riforma sulle squadre B ti avrebbe fatto cambiare carriera? La reputi positiva?

Sinceramente non mi piace rivangare il mio passato perché sono state tutte scelte che rifarei senza problemi. Le riforme, sulla carta, possono sembrare positive ma, certe volte, non è così. Io la rispetterei senza dubbio ma non mi trovo molto d’accordo perché il rischio è che si finisca con l’illudere i ragazzi che non sono pronti per certi palcoscenici.

Ultima domanda, come ti spieghi il fatto che in Italia ci sia un alto tasso di giocatori, giovani e anziani, che si ritrova senza squadra?

Penso che in Italia ci sia il tasso maggiore tra tutti i top campionati. Succede da tempo e succederà ancora: oramai sembra normale come cosa e noi svincolati non la sentiamo più di tanto. Continuiamo a lavorare sodo perché sappiamo che, prima o poi, la chiamata arriverà. Certo che è paradossale che, parlando personalmente, dopo un’annata molto positiva e in cui ho giocato con continuità dimostrando il mio valore, in Italia ci siano pochi apprezzamenti. Però, ripeto, è normale.

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Author: Francesco

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