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Si è conclusa con successo la seconda edizione del Trofeo Provinciale di Calcio a 5 CSI riservato alle Forze dell’ordine. Un appuntamento ormai consolidato per il CSI di Reggio Calabria che dopo lo strepitoso successo dello scorso anno ha concluso l’edizione 2010 con una bellissima e combattuta finale.
L’ambito trofeo è stato vinto dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria che in finale ha battuto per 4 a 1 la Full Service. Terzo piazzamento per il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria. Quarto posto per i Vigili Urbani. Commossa cerimonia di premiazione presso il Centro Sportivo “Sporting Club Bocale”.
Alla premiazione hanno partecipato, oltre al gruppo Dirigenti del CSI di Reggio Calabria, anche i familiari del Comandante del Corpo Forestale dello Stato Angelo Ciancia, scomparso prematuramente lo scorso mese di aprile. Molte le autorità che sono intervenute durante le premiazioni: il consulente regionale CSI, nonché assistente dei vigili urbani di Reggio Calabria, Don Nuccio Cannizzaro e la moglie del comandante Ciancia, che nel suo intervento si è complimentato con il CSI per la manifestazione, ed ha ringraziato tutti per la cerimonia che ha ricordato la figura del marito. Simbolicamente il Corpo Forestale, nella persona del Comandante Attinà, ha dedicato il premio al Dott. Cincia. Premiati anche gli arbitri della finale Romanò e Loprestino, sempre più veri protagonisti dell’attività sportiva CSI. “Il Trofeo interforze ormai è un evento consolidato della programmazione CSI.
Il Nostro Comitato in questi anni ha cercato – ha dichiarato Cicciù, presidente del CSI di Reggio Calabria – di creare brand sportivi che possano caratterizzare un nuovo modo di fare sport. Il Campionato Interforze cresce anno dopo anno grazie all’impegno e alla professionalità di una classe dirigente attente e mossa da valori che incarnano l’etica dello sport. Come Dirigente sportivo, e non organizzatore di tornei, vorrei fare una riflessione sulla classe dirigente attuale.- continua Cicciù –
Recenti studi condotti da prestigiose università hanno evidenziato come i dirigenti che troviamo tra le nostre associazioni sarebbero autoreferenziali, utilitaristi, mediocri e incapaci di identificarsi nell’interesse generale; mancherebbero di visione strategica, di capacità di innovazione e creatività, di qualità decisionali e finanche di credibilità e senso etico. Si moltiplicano i bravi organizzatori e i venditori di tornei sportivi, mentre si assottigliano le fila di chi ritiene che il suo primo dovere sia lavorare per dare speranza alle persone attraverso esperienze sportive ricche di senso.” Nel tempo dell’usa e getta e di forte aridità culturale, c’è il pericolo che anche i dirigenti sportivi guardino allo sport soltanto in funzione di interessi personali e di tornaconto. Altrove può anche essere accettabile, sopportabile, ma nel CSI le aspettative sono altre. Pertanto anche in Trofeo Interforze si colloca non come un semplice torneo, ma come uno stile etico di fare sport.
Significative le parole di Don Nuccio Cannizzaro. “Una manifestazione prestigiosa e significativa. Lo sport deve mettere al centro la persona. Ad imporlo è l’identità cristiana dell’Associazione, e la «missione» educativa che ne deriva. L’identità cristiana non può essere uno slogan né un limite, deve essere un impegno e una risorsa, un valore aggiunto – ha affermato il consulente regionale CSI – che richiama alla responsabilità e al dovere di risvegliare continuamente la coscienza morale e politica di ogni dirigente, ai diversi livelli associativi, per «costringerlo» a riproporre con coraggio, in ogni momento della quotidianità, il patrimonio di valori e contenuti della tradizione cattolica”.
Il valore del Csi è fuori discussione e “bisogna ritrovare il coraggio della militanza. Essere dirigente in un’associazione come il Centro Sportivo Italiano non si identifica con il semplice occupare una carica.- ha aggiunto Don Nuccio Cannizzaro. Il CSI crede in una classe dirigenti che va oltre “l’organizzazione di un torneo”, ma punta a percorsi sportivi che possano cambiare lo sport Italiano.”
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