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di Francesco iriti
“L’unione fa la forza” anche e soprattutto nello sport. E’ in quest’ ottica che l’A.S.D. Don Bosco Reggio Calabria e il comitato provinciale del CSI hanno organizzato quello che è considerato uno degli eventi più importanti di questo anno sportivo: il I° Gran Prix Provinciale 2011 di Corsa Campestre. La gara è valida per la qualificazione individuale e di società al 14° Gran Premio Nazionale di Corsa Campestre C.S.I. che si svolgerà a Tezze sul Brenta (VI) dall’1 al 3 aprile 2011.
La manifestazione avrà luogo Domenica 20 Febbraio a partire dalle ore 09:00 presso la nuova Area Ludico-Sportiva Don Bosco, geograficamente incastonata nella zona di Saracinello vicino al palazzo di vetro ENEL (per i dettagli si consulti il sito www.asddonboscorc.jimdo.com). L’evento è quanto mai unico nel suo genere per la città di Reggio Calabria che mai, fino ad oggi, ha avuto modo di sviluppare questo tipo di disciplina sportiva.
“E’ questo il primo di una serie di eventi – sottolinea Antonio Morabito, vicepresidente dell’A.S.D. Don Bosco – che abbiamo intenzione di organizzare per valorizzare molte discipline sportive che oggi sono un pò in ombra. Speriamo che questo possa essere un appuntamento fisso che annualmente richiami tutti gli amanti e i simpatizzanti di questo sport.” Il Responsabile dell’attività CSI Renzo Ambrogio è entusiasta per l’evento che si preannuncia unico nel suo genere. <E’ importante il lavoro di rete nello sport. Per raggiungere traguardi ambiziosi serve unità e soprattutto la voglia di mettersi in gioco. Il CSI in questi mesi ha promosso diverse attività “fuori dal coro”. L’educazione passa anche attraverso percorsi polisportivi che aiutano i giovani e i ragazzi nella loro crescita fisica e sociale>.
A seguire è intervenuto Paolo Cicciù, presidente del CSI Reggio Calabria secondo il quale <c’è bisogno di luoghi come avamposti nel territorio che, partendo dall’esistente, sappiano svilupparsi e ridefinirsi nella loro dimensione progettuale, spaziale e strutturale. Un “polo educativo” che garantisca un insieme equilibrato di proposte sportive e culturali e che non esaurisca la propria funzione – ha aggiunto Cicciù – nella semplice organizzazione delle attività, ma che abbia la forza di andare oltre, per contribuire a rispondere alle domande profonde che pongono le nuove generazioni circa il senso della vita, il suo orientamento e la sua meta>.
La corsa campestre rappresenta una delle molte attività del comitato sportivo italiano che mira alla pratica dello sport come momento di divertimento e di condivisione. <Bisogna chiederselo se si ha davvero a cuore la vita dei ragazzi e dei giovani, la loro felicità, il loro diritto a crescere bene, il loro desiderio di partecipare attivamente alla vita del Paese. – ha aggiunto Paolo Cicciù – Troppi giovani oggi sono stanchi, sfiduciati, disillusi, e cercano disperatamente un appiglio a cui aggrapparsi. Un grazie all’associazione sportiva Don Bosco che è riuscita a far diventare spazi abbandonati in teatri dove sviluppare percorsi educativi e socializzanti. Tutti di corsa per arrivare alla vera meta: l’educazione attraverso lo sport>.
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