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Presso la sala Monsignor Giovanni Ferro della Curia metropolitana di Reggio Calabria, si è svolta la conferenza stampa di presentazione di “Una partita in famiglia”, evento organizzato e promosso dall’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, in collaborazione con il CSI e con il patrocinio del Comitato Regionale del Coni Calabria.
Erano presenti a questo appuntamento S.E. Monsignor Mondello, il presidente del Coni Calabria Mimmo Praticò, il presidente provinciale del CSI Reggio Calabria Paolo Cicciù, Antonello Crucitti, in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, Don Francesco Megale, direttore Ufficio Salute della Diocesi, Roberto Pennisi, direttore del Consultorio familiare di Reggio Calabria, il direttore dell’Ufficio per la Pastorale Giovanile Don Mimmo Cartella e Pasquale Veneziano, referente dell’Ordine dei Medici.
Ha aperto l’incontro il presidente Cicciù che ha spiegato subito le finalità dell’iniziativa. “E’ per noi molto bello, come Centro Sportivo Italiano – afferma Cicciù – aver pensato insieme all’Associazione Famiglie Numerose e a don Francesco Megale ad un’iniziativa che potesse mettere insieme lo sport, l’educazione, ma anche le famiglie, che spesso vanno incontro a diverse difficoltà.
Con uno slogan e un progetto ormai vincente come quello della partita in famiglia, che già attraverso il titolo sintetizza l’obiettivo principale dell’iniziativa, siamo riusciti a coinvolgere numerose associazioni, che stanno remando insieme nella stessa direzione, seguendo un altro slogan utilizzato spesso dal CSI, ovvero Insieme si vince! ”. “Non ci siamo solo limitati all’organizzazione di questo quadrangolare che coinvolgerà le squadre dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, la Nazionale delle Famiglie Numerose, la Selecao dei sacerdoti diocesani di Reggio Calabria e la squadra del Sorriso, con numerosi volti noti dello spettacolo tra i quali Capitan Ventosa, Moreno Morello, i Panpers e i Turbolenti, ma si è voluto anche programmare un golden gala delle scuole calcio, che coinvolgerà il giorno stesso, 27 Gennaio dalle ore 09.00, 24 scuole calcio e oltre 800 bambini dai 9 ai 12 anni”. Successivamente la parola è passata ad Antonello Crucitti, che si è detto emozionato e contento ogni qual volta torna nella sua città. “Già nel 2006 – afferma Crucitti – siamo stati al Granillo per la prima edizione della partita in famiglia, con 10.000 persone sugli spalti. Sono felice di avere anche questa volta al nostro fianco, la preziosa presenza dell’arcivescovo S.E. Monsignor Mondello, e non posso che ringraziarlo per questo perché da molti anni ci sta accanto in queste iniziative”.
“Il papa ha parlato qualche giorno fa – prosegue Crucitti – di matrimonio tra uomo e donna, questo è importantissimo perché tante autorità politiche stanno cercando di portare avanti campagne elettorali portando altri tipi di valori, altri tipi di famiglie, che non sono la famiglia che intendiamo noi, ovvero la famiglia tradizionale, fondata su un matrimonio tra uomo e donna”. “Senza figli non esiste famiglia e non esiste futuro – conclude Crucitti – è per questo che con la nostra associazione cerchiamo di portare, in ogni città in cui andiamo, un profumo diverso, un profumo di famiglia”.
Lo stesso direttore del Consultorio familiare di Reggio Calabria, a cui sarà devoluto l’intero ricavato dell’evento, ha voluto portare il suo saluto. “Grazie alla costante presenza dell’arcivescovo e degli uffici diocesani – afferma Pennisi – noi cerchiamo di portare avanti la nostra attività, aprendo le braccia e dando un aiuto medico ed economico alle famiglie, e soprattutto alle mamme che in un momento importante della loro vita, si trovano in difficoltà.
Anche il presidente del Coni Calabria si è detto entusiasta di questa iniziativa. “Sono veramente contento di essere qui questa mattina – afferma Praticò – per la finalità di questo progetto, in questa sede che riconosce i veri valori della vita e ringrazio subito l’arcivescovo per averci ospitato. Mi piacerebbe sottolineare l’importanza dello sport che riesce ad entrare in tutte le attività, in modo trasversale, con un unico obiettivo: quello di far socializzare le persone ed avvicinarle sempre più ai valori etici che in questo periodo storico si stanno perdendo”.
“E’ un ulteriore motivo di gioia – prosegue Praticò – leggere che in questo torneo partecipi la squadra delle famiglie numerose. È un messaggio bellissimo soprattutto in un momento in cui il mondo sta avendo un’involuzione strana, perché non si capisce che la famiglia ha un ruolo specifico, non soltanto nell’educazione e nella crescita sana dei figli, ma anche nel riprodurre la specie”.
“Ancora una volta – conclude Praticò – il CSI ha colpito nel segno con questa manifestazione che vuole coinvolgere anche i giovani, soprattutto i bambini tra i 9 e i 12 anni, e ritengo questo un aspetto molto importante perché dobbiamo fare in modo di avvicinare sempre di più i bambini allo sport, facendogli fare attività sportive ma soprattutto ludiche, è questo uno degli obiettivi futuri del Coni Calabria. Volevo concludere facendo gli auguri all’arcivescovo che oggi compie 35 anni di episcopato, che non è certo un traguardo raggiungibile da tutti”.
Successivamente don Francesco Megale ha invitato i presenti ad accorrere numerosi per partecipare a questa iniziativa, affermando che “appena contattato dall’amico Antonello Crucitti per collaborare all’organizzazione di questo progetto, ho subito accolto la sua proposta, coinvolgendo i miei amici sacerdoti”.
La conclusione dell’incontro è stata affidata a S.E. Monsignor Vittorio Mondello che ha salutato i presenti, esprimendosi poi sui principali temi dell’iniziativa. “Ho accettato con piacere questo invito – afferma Mondello – perché ritengo che tutto quello che si fa per la famiglia, non è mai abbastanza, bisognerebbe sempre fare di più. La famiglia va tutelata, non si può mettere in dubbio la sua autenticità, fondata sull’unione tra un uomo e una donna”.
“La nostra diocesi – conclude l’arcivescovo – continuerà nel tempo a sostenere la famiglia, ed iniziative come questa, sono sempre ben accette soprattutto quando viene inserito lo sport che, da sempre, forma il carattere delle persone, e può aiutare i giovani ad accettare delle regole di vita, perché oggi tali regole non vogliono essere accettate”.
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