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Purtroppo devo prendere continuamente atto, partita dopo partita, di un crescendo negativo di atteggiamenti e comportamenti evidentemente dettati da pregiudizi e scarso equilibrio, da parte di quanti, per ruolo ed etica professionale, “dovrebbero”, essere ago della bilancia e perno di equilibrio ed equità.
Devo constatare con amarezza che la squadra da me presieduta continua a registrare vessazioni e malanimo da parte dei signori arbitri.
Tutti ricordiamo l’inqualificabile comportamento di una parte del pubblico di Cariati nei riguardi dell’Arbitro Sig. Paradiso, comportamento dal quale la vecchia dirigenza e l’attuale nonchè tutti calciatori, hanno preso pubblicamente le distanze.
Tutti concordiamo – dirigenza e calciatori, oltre che tifoseria sana – che la squalifica del campo per circa un anno e i punti di penalizzazione attribuiti alla squadra (cosa che non è avvenuta per altre squadre che hanno avuto comportamenti analoghi e forse peggiori in quanto provenienti da giocatori in campo e dirigente in panchina!) possono bastare come “giusta” ammenda per l’episodio citato. Ma non si può accettare che ancora oggi a distanza di un anno, partita dopo partita, si continuano a vessare i calciatori come continua “sanzione” per comportamenti di altri.
Non si può più accettare l’atteggiamento spavaldo e provocatorio di coloro che dovrebbero essere terzi e super partes con il solo dovere di controllare il corretto andamento del gioco.
E’ inqualificabile pertanto l’atteggiamento di arbitri che si riferiscono a giocatori affermando che “anche se continuano a farti fallo non fischierò comunque punizione a tuo favore” oppure che, contrariamente a quanto affermato negli spogliatoi, al capitano della squadra che chiede spiegazioni risponda “fatti i fatti tuoi”.
Ancora più inaccettabile è che si annulli un goal regolare al novantesimo minuto o che non si concedano due rigori netti (falli avvenuti sotto gli occhi dell’arbitro!); non possono essere accettate, per queste mancanze, le scuse dell’arbitro rivolte, con sorriso ironico, al Presidente in panchina né che venga squalificato un dirigente diverso da quello immotivatamente allontanato dal campo!
Purtroppo devo prendere continuamente atto, partita dopo partita, di un crescendo negativo di atteggiamenti e comportamenti evidentemente dettati da pregiudizi e scarso equilibrio, da parte di quanti, per ruolo ed etica professionale, “dovrebbero”, essere ago della bilancia e perno di equilibrio ed equità.
Devo constatare con amarezza che la squadra da me presieduta continua a registrare vessazioni e malanimo da parte dei signori arbitri.
Tutti ricordiamo l’inqualificabile comportamento di una parte del pubblico di Cariati nei riguardi dell’Arbitro Sig. Paradiso, comportamento dal quale la vecchia dirigenza e l’attuale nonchè tutti calciatori, hanno preso pubblicamente le distanze.
Tutti concordiamo – dirigenza e calciatori, oltre che tifoseria sana – che la squalifica del campo per circa un anno e i punti di penalizzazione attribuiti alla squadra (cosa che non è avvenuta per altre squadre che hanno avuto comportamenti analoghi e forse peggiori in quanto provenienti da giocatori in campo e dirigente in panchina!) possono bastare come “giusta” ammenda per l’episodio citato. Ma non si può accettare che ancora oggi a distanza di un anno, partita dopo partita, si continuano a vessare i calciatori come continua “sanzione” per comportamenti di altri.
Non si può più accettare l’atteggiamento spavaldo e provocatorio di coloro che dovrebbero essere terzi e super partes con il solo dovere di controllare il corretto andamento del gioco.
E’ inqualificabile pertanto l’atteggiamento di arbitri che si riferiscono a giocatori affermando che “anche se continuano a farti fallo non fischierò comunque punizione a tuo favore” oppure che, contrariamente a quanto affermato negli spogliatoi, al capitano della squadra che chiede spiegazioni risponda “fatti i fatti tuoi”.
Ancora più inaccettabile è che si annulli un goal regolare al novantesimo minuto o che non si concedano due rigori netti (falli avvenuti sotto gli occhi dell’arbitro!); non possono essere accettate, per queste mancanze, le scuse dell’arbitro rivolte, con sorriso ironico, al Presidente in panchina né che venga squalificato un dirigente diverso da quello immotivatamente allontanato dal campo!
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