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L’attuale cammino della Reggina, certifica un campionato in salita. Due scontri diretti persi su cinque partite disputate, stanno relegando la compagine di Pergolizzi in una posizione di classifica non consona alle potenzialità ancora oggi inespresse del suo organico. Gli amaranto, a -7 dalla vetta, non hanno ancora trovato una precisa identità e una idea di gioco, prova ne sia che Barillà e compagni non hanno mai segnato su azioni offensive manovrate, palesando limiti in fase propositiva dove si sono visti lanci lunghi come unica soluzione.
La recente sconfitta subita ad opera del Siracusa, ha confermato ancora un volta che la squadra dello Stretto è tatticamente in ritardo ed è ben chiaro che attardarsi già da ora sul ruolino di marcia, renderebbe sempre più difficile recuperare sulle posizioni di vertice occupate da Scafatese e Siracusa. Oltre alla squadra, sotto esame è anche Pergolizzi. Il tecnico amaranto – inspiegabile nella gara del De Simone la rinuncia a Barranco al quale si sarebbe potuto affiancare ad inizio ripresa un altro attaccante – sta cercando con il variare di uomini e moduli, di trovare quella quadra che non è arrivata.
Con un tempo da recuperare al Granillo con l’Acireale – ultimo in classifica dopo la sconfitta casalinga contro il Città di Sant’Agata – sotto di un gol e con un uomo in meno, gli amaranto sono chiamati senza appello all’impresa facendo di tutto per dare risposte concrete alla piazza sportiva ed alla Sud che li ha sempre sostenuti. Toccherà comunque al tecnico trovare le giuste e definitive alchimie, per dare svolta a una stagione che rischia di non essere già da ora quella che tutti immaginavano.
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