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L’esaltante cammino della Vis Reggio Calabria, capolista del girone siculo/calabro a 2/3 di campionato in archivio, ha origini lontane. L’estate scorsa il dg Luigi Di Bernardo e coach Checco D’Arrigo si sono seduti a tavolino, “partorendo” una “creatura” in grado di dare spettacolo su tutti i parquet di Sicilia e Calabria.
A pochi giorni dall’inizio del torneo i reggini erano additati dagli addetti ai lavori tra le favorite, unica calabrese in mezzo ad un folto stuolo di agguerritissime siciliane. E i pronostici, ad oggi, sono stati rispettati. Il roster bianco/amaranto, allestito in un mix di esperienza e gioventù, sta facendo la differenza.
Capitan Grasso e il cavallo di ritorno Zampogna, dall’alto delle loro battaglie decennali maturate in tutti i parquet della penisola, hanno trasmesso ai compagni quella sicurezza necessaria per affrontare ogni match col piglio della grande, quello che deve avere una squadra quando è consapevole della propria forza. Attorno a loro cresce di partita in partita un manipolo di giovani di belle speranze: da Barrile a Viglianisi, da Stracuzzi a Di Dio, passando per i meno giovani ma efficacissimi Tramontana e Carnazza. Senza dimenticare gli stranieri, ormai italiani d’adozione, Warwick e Pellegrino Yasakov, il cui contributo in termini di punti e di sostanza sotto canestro si fa sentire domenica dopo domenica.
Insomma un gruppo coeso, fatto di uomini veri che si sostengono l’un l’altro, senza abbattersi alle prime difficoltà.
Due anni orsono la società acquisì in gestione il PalaBotteghelle, concentrando i propri sforzi economici principalmente nella ristrutturazione dello storico impianto reggino. La squadra, gioco forza, venne messa in secondo piano, ma raggiunse ugualmente la post season. Quest’anno, invece, il campionato di vertice è stato programmato dalla dirigenza, le cui aspettative, al momento, trovano riscontro sul campo. Ancora, però, mancano 8 partite, da vivere tutte d’un fiato per centrare i play off, obiettivo minimo di una stagione che, da queste parti, ci si augura si prolunghi il più possibile.
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