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di Luigi Di Bernardo
Di ritorno da un europeo con un pass per i mondiali. Piccoli nero arancio crescono, diventano uomini, si tingono di azzurro e volano verso la DNA in attesa che il sogno si avveri. Valerio Costa racconta la sua esperienza con la maglia della Nazionale Italiana U16, giunta al quarto posto agli Europei di categoria.
1) Partiamo da più lontanto. Dalle primissime sensazioni una volta appreso che avresti fatto parte del roster della Nazionale U16: “E’ stata sicuramente una sensazione fantastica. Credo che per qualsiasi atleta sia importante rappresentare la propria nazione, specie in un torneo così prestigioso e soprattutto dopo avere lavorato tanto come ho fatto io”.
2) Le emozioni che si sono susseguite una volta arrivato in Ucraina ed iniziato a giocare: “Sono contendo di aver preso parte a questo gruppo. Ho avuto la possibilità di vivere esperienze uniche in molti paesi esteri. Prima delle partite c’era grande tensione, ma una volta entrato in campo mi sentivo a mio agio”.
3) Il livello medio dei tuoi coetanei, italiani e non, che impressioni ti hanno fatto? “Così come ha detto il nostro coach, il livello era alto. Noi siamo un bellissimo gruppo, composto da ragazzi grintosi ed anche per questo siamo riusciti a legare tra di noi. Ognuno pensava a vincere di squadra e non al risultato personale”.
4) Tu vieni da un campionato di C Dilettanti, arrivare a confrontarti in un campionato Europeo, magari anche contro coetanei che militano nelle massime serie dei rispettivi campionati, è stato un problema? Hai avvertito divario tecnico? “Sinceramente no. Certamente il campionato di C Dilettanti mi ha aiutato a crescere sotto certi aspetti ed affrontare positivamente i momenti più delicati della partita”.
5) Rammarico per essersi fermati in Semifinale, oppure orgogliosi lo stesso di quanto fatto? “Direi un po’ entrambe le cose, perché comunque per poco non siamo riusciti a conquistare una medaglia. C’è però da sottolineare che abbiamo ottenuto comunque un quarto posto che nessuno imaginava e soprattutto siamo riusciti a strappare il pass per i mondiali”.
6) Progetti per il futuro imminente. “Adesso mi aspetta un altro passo importante per la mia crescita. Il 30 agosto partirò alla volta di Casalpusterlengo dove avrò la possibilità di confrontarmi con una realtà completamente superiore e per questo sono contento. Ho tanta voglia di migliorare ancora”.
7) Chi ti senti di ringraziare dopo questa avventura in azzurro, dopo la stagione conclusa e quella che sta per partire con te che cambierai squadra? “Mi sembra ovvio ringraziare mia zia Romana e mio zio Pino, che mi hanno dato la possibilità di disputare un campionato di C Dilettanti. Loro sono alla base della migliore società che oggi si può trovare in Calabria e che lavora sui giovani. Vorrei ringraziare anche i miei genitori che mi stanno dando la possibilità di intraprendere questa nuova esperienza fuori dalla mia città. Ringrazio ovviamente anche i miei fratelli, per ogni cosa, per ogni consiglio che mi hanno dato e per essere stati sempre presenti. Poi voglio ringraziare anche mia cugina Roberta che, anche lei, oltre a seguirmi a livello fisico, è sempre stata presente per qualsiasi cosa. Infine vorrei ringraziare coach Barbuto con il quale ho passato tante ore in palestra. È stato l’unico allenatore a seguirmi e dedicare parte del suo tempo per farmi lavorare e migliorare”.
Fabrizio Cantarella –Uff. Stampa Nuova Jolly Basket –
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