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“Non è possibile che a Reggio Calabria venga tolto lo sport” sono le parole di Antonio Eraclini, presidente della sezione provinciale dell’A.S.C.
Eraclini, ha indirizzato parole dure verso la disastrosa situazione che riguarda gli impianti sportivi della città dello stretto. “Dopo la chiusura del campo CONI -continua Eraclini- la pazienza è finita per una città dalla grande tradizione sportiva ma che, in questo momento, vede chiuse o inutilizzabili le principale strutture dove svolgere le principali attività. Oltre lo stadio di atletica, in questo momento sono fuori uso due piscine (la comunale ed il parco caserta, n.d.r.), un palazzetto da nove mila posti adoperato per il basket (il Palacalafiore) con la principale realtà cestistica costretta ad emigrare, impianti abbandonati come il Viale Calabria ed, a tutto questo vanno aggiunti i costi esorbitanti che devono sostenere le varie società per poter usufruire dei pochi impianti disponibili. Così lo sport morirà perché non è possibile coinvolgere i giovani nelle discipline senza un supporto impiantistico. Ogni addetto ai lavori dovrebbe muoversi per manifestare il malcontento e trovare delle soluzioni anche se c’è bisogno di un dialogo con chi, oggi, decide i destini di Reggio Calabria non solo dal punto di vista sportivo.
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