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Salvaguardare l’ambiente marino e proteggerlo da ogni impatto potenzialmente dannoso, con la collaborazione tra chi, del mare, fa una propria filosofia di vita, una mission istituzionale e, anche, di sport. Il tutto per fare in modo che gli 800 chilometri di costa calabrese abbiano presidi di controllo diffusi sul territorio.
E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa che la dr.ssa Sabrina Santagati, direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), ha siglato con l’avvocato Fabio Colella, presidente del Comitato VI di Zona “Calabria e Basilicata” della Federazione Italiana Vela.
La collaborazione, che l’Agenzia ambientale calabrese nei mesi scorsi aveva proposto, ha trovato l’approvazione della Federazione che ha permesso un più capillare controllo delle coste.
Grazie anche all’approvazione della presidenza nazionale della federazione, che in Calabria l’accordo è stato firmato e reso immediatamente operativo. Per il progetto denominato Marine Strategy che la Regione Calabria ha assegnato all’Arpacal, infatti, i tecnici dell’agenzia ambientale calabrese hanno già potuto testare, ed apprezzare, il supporto dei circoli FIV dove, in queste settimane, si stanno svolgendo le attività di ricerca scientifica in mare.
“Abbiamo pensato alla FIV – ha dichiarato il direttore generale dell’Arpacal, dr.ssa Sabrina Santagati – perché essa presenta circoli dislocati, in maniera pressoché diffusa, su tutta la costa calabrese; ogni circolo, inoltre, svolge attività didattiche, potenzialmente complementari alle nostre iniziative di educazione ambientale, oltre a quelle sportive. Ma, soprattutto, con la FIV avremo un serio appoggio logistico, in ciascun circolo, per garantire supporto ai nostri tecnici in servizio costante sulle coste calabresi”.
“Questo protocollo d’intesa – ha dichiarato Fabio Colella, recentemente eletto anche alla vicepresidenza regionale del CONI – è la dimostrazione di come le federazioni sportive possano uscire dai loro ambiti tradizionali per contribuire, in base alle proprie competenze, alla crescita del tessuto sociale, anche attraverso accordi con istituzioni di primaria importanza come, in questo caso, l’Arpacal”.
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