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Politiche giovanili e sport: apprendiamo con notevole interesse la proposta lanciata dal presidente regionale del CONI, Mimmo Praticò, circa la centralità da restituire agli oratori, centralità che nel nostro agire di ente di promozione sportiva cattolica è da sempre il fulcro di ogni nostra programmazione.
«Solo attraverso l’esperienza e la tempra del Presidente Praticò – afferma Paolo Cicciù, presidente provinciale reggino e consigliere nazionale del CSI – siamo certi che i finanziamenti del fondo istituito dalla Legge regionale sugli Oratori possano essere sbloccati. Stiamo parlando di un iniziativa legislativa del 2001 che, a 12 anni dalla sua emanazione, è rimasta lettera morta. Bisogna premere sull’accelleratore, al fine di garantire a tutti i ragazzi di Calabria la possibilità di fare sport, per emanciparsi dalle piaghe del territorio e per vivere lo spirito aggregativo che solo la attività sportiva può trasmettere».
Il Centro Sportivo Italiano di Reggio Calabria dal 2008 ha iniziato una fitta collaborazione con le Istituzioni, culminata con due progetti dal peso socio – sportivo specifico: stiamo parlando di “Vivi l’Oratorio” in collaborazione con il Comune di Reggio Calabria, con l’allora sindaco ed oggi Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, e “Giocare per credere”, promosso proprio in questo periodo di concerto con l’Amministrazione Provinciale, presieduta da Giuseppe Raffa e che a breve sarà presentato con il supporto delle diocesi di Reggio Calabria – Bova e Oppido – Palmi.
Interventi che, unitamente all’opera dei volontari del CSI, hanno portato sinora a costituire, solo in provincia di Reggio Calabria, ben 300 oratori con 5.000 giovani atleti. «Sono idee – prosegue Cicciù – che provengono da lontano, dall’esperienza fatta sul campo; come CSI crediamo che la partnership da noi fortemente voluta col CONI in tema di Oratori possa portare molto frutto ai nostri centri di vitalità sportiva già esistenti e perché no, di diffondere questa buona prassi dove ancora non ha pienamente attecchito».
Quello che è stato messo in campo dal Comitato reggino è testimonianza che con la serietà e la disponibilità a sporcarsi le mani si possano raggiungere obiettivi molto importanti; in 6 anni il CSI di Reggio Calabria è diventato il primo di tutto il Meridione di Italia, grazie alla sinergia con le Istituzioni ed ad unica soluzione ai problemi: la gratuità del tempo, che perciò diventa dono. «Spesso ci sentiamo dire che mancano le risposte,– sottolinea Paolo Cicciù – invece sono a portata di mano per tutti: bisogna rilanciare una necessità etica; ossia quella di dare valore al tempo. È un concetto tanto semplice, quanto rivoluzionario: donarlo vuol dire spendersi, e non c’è economia più proficua».
Dunque il Centro Sportivo Italiano auspica che il CONI faccia seguito al monito lanciato dal suo presidente regionale Mimmo Praticò con azioni concrete a favore di chi trascorre il proprio tempo libero in modo sano. Dare valore al tempo dei nostri ragazzi e di quanti a vario titolo promuovono lo Sport come strumento educativo è l’unico argine alla deriva valoriale che sempre più sta spingendo lo sport professionistico lontano dai giovani.
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