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L’A.S.D. BOVALINO CALCIO A 5 vuole portare a conoscenza di cittadini e mezzi di comunicazione la propria “battaglia” per vedere riconosciuto quello che appare come un diritto sacrosanto per lo svolgimento delle proprie attività, ovvero l’utilizzo del pubblico impianto sportivo adiacente al Liceo Scientifico “F. La Cava” di Bovalino (RC).
Risale alla scorsa stagione sportiva (2009/2010) l’inizio della diatriba con le istituzioni per l’autorizzazione all’uso del suddetto. Dopo una iniziale concessione infatti, arriva l’immediata revoca, entrambe per mezzo raccomandata, motivata dall’art. 4, comma 6 della Convenzione per la concessione per palestre annesse ad istituti scolastici secondo la quale “è fatto assoluto divieto di giocare a calcio all’interno delle palestre.”
La stagione 2010/2011 sembra però iniziare diversamente. La società inoltra nuovamente formale richiesta agli organi competenti per l’utilizzo della struttura ottenendo parere positivo. Successivamente, come previsto dall’iter, riceve la comunicazione per mezzo raccomandata A/R in data 03/09 u.s., n° protocollo 232401, da parte del Settore istruzione, università e ricerca della Provincia di Reggio Calabria per l’invio della documentazione inerente. Provveduto a tali adempimenti, la società A.S.D. Bovalino Calcio a 5, viene successivamente convocata via fax dallo stesso ente in data 13/09 u.s., n° di protocollo 242454, insieme alle altre società sportive bovalinesi (tutte espressamente citate per esteso nel documento), per “concordare gli orari di utilizzo della palestra scolastica”.
Ma alla stipula dell’accordo, nonostante il precedente e positivo iter burocratico, alla società calcistica veniva negata la possibilità di utilizzo della struttura. Conseguentemente, in data 22/09 u.s., tale diniego veniva ribadito via fax, motivato nuovamente dall’art. 4, comma 6, della Convenzione per la concessione per palestre annesse ad istituti scolastici.
Per la società amaranto però ciò contrasta apertamente innanzitutto con la deliberazione del 25/07/2007, quando, all’unanimità, il consiglio provinciale approvò la deliberazione che “favorisce, promuove e sostiene tutte quelle iniziative che valorizzano la cultura dello sport (…) e si impegna a sostenere l’aggregazione dei giovani promuovendo iniziative intese a favorire le attività sportive soprattutto dove esistono forti disgregazioni sociali”, nonché con l’articolo 90, della legge n° 289 del 27/12/2002 che nel comma 24 parla di come “l’uso degli impianti sportivi in esercizio da parte degli enti locali territoriali è aperto a tutti i cittadini e deve essere garantito, sulla base di criteri obiettivi, a tutte le società e associazioni sportive” e nel comma 26 esplicita la messa a disposizione per “le palestre, le aree di gioco e gli impianti sportivi scolastici, compatibilmente con le esigenze dell’attività didattica e delle attività sportive della scuola, comprese quelle extracurriculari ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, devono essere posti a disposizione di società e associazioni sportive dilettantistiche aventi sede nel medesimo comune in cui ha sede l’istituto scolastico.”
Visto tutto ciò, la società A.S.D. Bovalino Calcio a 5, appurata la scarsa disponibilità di istituzioni ed enti territoriali, e stanca della “lotta di carte e protocolli”, si chiede le ragioni di tanto ostruzionismo, ribadendo ulteriormente il proprio interesse associativo, volto all’integrazione,
all’aggregazione sociale, alla valorizzazione della cultura dello sport e a favorire lo svolgimento dell’attività fisica senza scopi di lucro.
Perciò l’uso della struttura sportiva del Liceo Scientifico “La Cava” significherebbe un concreto vantaggio per la comunità stessa, situata in un’area ad alto tasso di criminalità e dove esistono effettivamente forti disgregazioni sociali.
Per la società invece si tradurrebbe in un alleggerimento del peso economico affrontato per sostenere allenamenti e gare interne presso strutture private, che compromettono le finanze societarie e che potrebbero portare, nel volgere di breve tempo, alla scomparsa del club.
Bisogna inoltre considerare che tale esborso, da quest’anno, è praticamente raddoppiato vista la nascita del settore giovanile, obbligatorio per la categoria di appartenenza (Serie C2).
La Società continuerà quindi a “battersi” per consentire agli oltre 40 ragazzi in rosa e al personale tecnico di avere una struttura adeguata e consentire a familiari di giocatori e tifosi di seguire la propria squadra del cuore nell’accogliente tribuna creata anche con i loro soldi, trattandosi di una struttura pubblica.
E chissà che magari un inatteso aiuto non venga da programmi televisivi come “Le Iene” e “Striscia la notizia”, già interpellati dalla dirigenza. O, piuttosto, proprio dalla politica, che in vista delle elezioni provinciali del 2011 si vorrà prendere seriamente carico del problema, agendo, come non sempre accade, nell’interesse della collettività.
Rimaniamo in attesa di scoprire se quelle appena elencate sono buone ragioni per favorire e promuovere lo sport nella provincia di Reggio Calabria e, nello specifico, a Bovalino.
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