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E’ uno dei cavalli di battaglia del San Giorgio. Lì davanti abbina tecnica e velocità, aggiunge determinazione e imprevedibilità ad un bagaglio calcistico che non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni. Davide Manglaviti sta senz’altro lasciando il segno nel campionato dei neroverdi, da quando a dicembre, tornato “a casa”, dopo qualche apparizione a Pellaro, ha messo un filotto di grandi prestazioni, svariando su tutto il fronte d’attacco, al fianco di Stefano Taglieri, portando in dote al blasone di patron Bruno Caridi, gol, assist, grandi giocate e soprattutti punti preziosi. Dopo l’ultima seduta d’allenamento, terminata la rifinitura, l’attaccante neroverde ha rilasciato alcune dichiarazioni in vista della partita di Gioia Tauro contro il Real:
“E’ un momento topico della stagione, dove la Gioiese ha tutto da perdere e noi siamo lì, a inseguire, si, ma a mettere ulteriore pressione. Oltre alla partita ostica contro il Real, ci attendono gli scontri diretti proprio contro il Val Gallico e la Pro Pellaro – ha esordito Davide Manglaviti – I pianigiani saranno sicuramente galvanizzati dal pareggio ottenuto nel derby, costringendo la Gioiese a terminare il match a reti bianche. Guardando i numeri della Gioiese, è molto difficile che non faccia almeno un gol a partita. Questo deve farci capire l’impegno che ci aspetta al Polivalente Stanganelli – ha proseguito Manglaviti – e non ci deve per nulla distogliere dai nostri obiettivi. Vogliamo regalare alla società, ai tifosi e a noi stessi una grande soddisfazione a fine campionato. Non abbiamo la presunzione di dire con certezza di essere la rivale numero uno della Gioiese, sappiamo il divario che c’è tra noi e loro, avendo una profondità di panchina differente e un budget completamente diverso. Ma il presidente e i dirigenti hanno le idee chiare, pur essendo una matricola e al di là del contesto in cui si trova adesso il San Giorgio, rispetto allo scorso anno, sono arrivate figure in grado di aumentare il tasso di esperienza e di qualità a disposizione del mister Scevola. Diremo la nostra e poi vedremo a fine stagione dove meriteremo di stare e che posizione saremo riusciti a guadagnare, cercando di fare quanti più punti possibili saranno nelle nostre corde”
Manglaviti sembrava essere diventata la bestia nera del San Giorgio, visto che nelle uniche due presenze è stato il carnefice della sua attuale squadra, con la maglia della Pro Pellaro in Coppa Calabria. Ma la sua scelta, una volta non avute le giuste garanzie del suo vecchio amore, la Scillese, non è stata di quelle più felici, come lui stesso ammette:
“Al San Giorgio sono stato benissimo lo scorso anno e non avevo motivo di andare via. E’ successo che, alla chiamata della Scillese, i sentimenti hanno preso il sopravvento su tutto e non ho saputo dire di no – ha detto l’attaccante neroverde – In seguito all’uscita di scena da parte del presidente Ciccone, per evidenti conflitti di interesse col club, data la sua ascesa alla carica di sindaco, mi sono sentito cadere il terreno su cui poggiavano i miei piedi – ha continuato – e allora ho deciso di fare un passo indietro, credendo che non ci fossero le dovute garanzie a Scilla, il tutto detto sempre con molto rispetto, non ho nulla di personale, tengo a precisare. A quel punto si sono aperte altre porte, tra cui la Pro Pellaro, ma per vari motivi mi son ricreduto e appena il San Giorgio mi ha offerto un’altra opportunità, non ci ho pensato due volte. I giocatori di cui dispone questa società, i loro nomi, i veri uomini, parlano da soli. La cosa che mi impressiona giorno dopo giorno è la compatezza, l’unità d’intenti che si respira in questa squadra, altro incentivo che mi ha fatto ben reinserire nel gruppo. Davanti siamo giocatori da spiccate caratteristiche offensive. Gente come Taglieri, anche lo stesso Sartiano, ha facilitato la mia integrazione dal punto di vista tattico. Questo modulo calza a pennello e ci sono tutte le condizioni per arrivare a risultati straordinari”
Davide Manglaviti ha poi concluso parlando del nuovo progetto del San Giorgio, che ha già posto le basi con l’arrivo del direttore sportivo Antonino Laganà, un elemento importante, indispensabile per la buona riuscita e dell’allestimento di un settore giovanile degno di nota. Di questo ne è al corrente anche l’attaccante:
“Malgrado sia una matricola, il San Giorgio, a livello dirigenziale, ha le idee abbastanza chiare e sin qui lo ha dimostrato e continuerà su questa direzione. Quella occupata da Antonino Laganà era una figura che mancava e che porta qualità al servizio di tutta l’organizzazione San Giorgio, a società e squadra. C’è un progetto ambizioso e l’allestimento di un settore giovanile, partendo dagli Allievi Provinciali, ne è la prova. Il San Giorgio è una matricola, ma è anche la dimostrazione di come si possa lavorare in sinergia tra le parti, ispirandosi ai principi e alle dinamiche che regolano i rapporti tra professionisti. Chiunque ne faccia parte infatti, mette tutto se stesso per la causa neroverde. Sinceramente mi ha sorpreso in positivo l’occhio calcistico del mister, che ha intuito per esempio la grande duttilità di Pietro Speziale, tatticamente molto intelligente, come se da sempre fosse stato un terzino destro. Dal punto di vista atletico stupisce invece, sempre in positivo, che gente come Di Lorenzo e Falduto, stiano disputando partite a grandi livelli, con altrettanta intensità. Qui c’è la mano del professore Alati. In base a queste considerazioni posso dire che il segreto del San Giorgio è avere le persone giuste al posto giusto, nel momento giusto. Che sia staff tecnico, o che sia dal punto di vista dirigenziale. E’ una realtà in continua crescita e stupirà anche in futuro. Almeno così noi tutti ci auguriamo. In campo tocca a noi e dobbiamo dare tutti il massimo, come fatto sinora”
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