Medicina: Gluten Sensitivity

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A CURA DELLA DIETISTA, DOTTORESSA ANTONELLA IARIA

La Gluten Sensitivity, definita anche sensibilità al glutine non è Celiachia. Essa è una sindrome caratterizzata da molteplici sintomi intestinali e/o extraintestinali che si manifestano in breve tempo dopo l’assunzione di glutine e che migliorano o scompaiono dopo l’eliminazione del glutine  in soggetti in cui è stata esclusa la diagnosi di celiachia sulla base della negatività della sierologia e/o della dimostrazione di una mucosa intestinale normale, nonché la diagnosi di allergia al grano mediante negatività di IgE e Prick test specifici per il grano.
Infatti i villi intestinali sono normoconformati con rapporto V/C³3:1. Vi è assenza di iperplasia delle cripte. I linfociti intraepiteliali sono nella norma (<25%) o aumentati ma compresi generalmente fra 25% e 40% (incremento “mild” rispetto alla celiachia). C’è assenza di incremento di T linfociti e la lesione tipo 0-1 secondo la classificazione di Marsh-Oberhuber.
La GS è una realtà emergente caratterizzata da sintomi simili a quelli della sindrome dell’intestino irritabile (dolore e gonfiore addominale e diarrea/alvo alterno) e sintomi extraintestinali (prevalentemente neurologici) che si manifestano subito dopo l’assunzione di glutine.

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I sintomi migliorano o scompaiono dopo eliminazione del glutine per ripresentarsi altrettanto rapidamente se il glutine viene reintrodotto nella dieta.  La GS è più frequente negli adulti che nell’infanzia.
Alterazioni neuromuscolari della parete intestinale ed il microbioma intestinale sembrano avere un ruolo determinante nello scatenamento dei sintomi.Tra i sintomi intestinali nella GS sono presenti: dolore addominale, gonfiore, diarrea e stipsi.
Tra i sintomi extraintestinali invece sono presenti astenia, eritema , cefalea, fibriomialgia, parestesie, depressione, anemia.

La Gluten Sensitivity e la Celiachia, possono essere viste come due sorelle con caratteristiche comuni, ma con sostanziali differenze che le distinguono l’una dall’altra. E’ comune trovare la Gluten Sensitivity nei familiari di celiaci in particolare in fratelli, sorelle e genitori celiaci.
Nella Celiachia vi è un’alterazione sia dell’immunità innata (quella che abbiamo tutti dalla nascita) che dell’immunità adattativa (la risposta dell’organismo ad un agente percepito come esterno e pericoloso),  mentre i pazienti affetti da  Gluten Sensitivity hanno un difetto dell’immunità innata,  che reagisce quindi in poche ore al glutine, percepito come proteina nemica. Nella Celiachia il danno e la conseguente reazione del corpo possono invece avvenire dopo mesi, in molti casi dopo anni.

E’ evidente che il grado di sensibilità al glutine è individuale (differente da soggetto a soggetto), e la stessa può aumentare o scomparire del tutto nel corso degli anni, a differenza della celiachia che invece solitamente si accompagna ad un effetto cumulativo.
Per molti anni i soggetti affetti con GS vivevano in un mondo a sé; non venivano presi in considerazione né dagli esperti della MC, né da quelli di CI. E a volte venivano molti soggetti con GS venivano indirizzati agli psichiatri per patologia depressiva o funzionale.
La Gluten Sensitivity (che si manifesta dall’età adolescenziale all’età adulta, mentre è estremamente rara in età pediatrica) è circa 6 volte più frequente della Celiachia e in pratica si può affermare con buona approssimazione che, se il numero di celiaci attesi in Italia è di circa 500.000 unità, i pazienti con Gluten Sensitivity sono almeno 3 milioni.
La Sensibilità al Glutine esiste, non è…. una bufala, ma è una realtà clinica di cui il mondo scientifico sta rapidamente prendendo coscienza. E’ una condizione che si manifesta con frequenza elevata, più in età adulta che pediatrica, ma la cui prevalenza deve ancora essere definita con certezza. Sembra essere più frequente nel sesso femminile ed è comune nei familiari di celiaci. Dal momento che la diagnosi è al momento basata su criteri clinici e di esclusione di altre patologie (celiachia, allergia al grano, IBS), vanno definiti con estrema urgenza protocolli diagnostici precisi che indichino l’iter di esami da effettuare per  l’attendibilità di tale diagnosi

Attualmente la ricerca scientifica sta cercando di identificare biomarkers specifici che consentano di confermare il sospetto clinico di tale diagnosi.
In attesa di questi biomarkers al momento per la conferma della diagnosi è raccomandabile l’esecuzione di un trial possibilmente  in doppio cieco con placebo.

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Author: Antonella Iaria

collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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