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Nel tempo del Coronavirus, è facile perdere le certezze. Ci si ritrova “improvvisamente disarmati e trattenuti in un tempo sospeso”. Abbiamo posto alcune domande alla psicologa, dottoressa Carmela Toscano, in merito alle emergenze da Covid-19.
Circondati da false certezze, improvvisamente, ci si è ri-scoperti, davanti allo specchio, nudi, ciascuno incrociando lo sguardo del proprio straniero: era intento a mostrare l’esistenza precaria che a tutti appartiene.
PERCHE’ CI SI RITIENE IN UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA SANITARIA?
L’emergenza dettata dalla diffusione del virus Covid-19 colpisce il benessere psico-fisico dell’individuo sotto tutti gli aspetti (fisici e psichici). Per tale motivo questa situazione è da considerarsi un’emergenza sanitaria e come tale andrebbe affrontata. Certamente l’aspetto più urgente su cui lavorare era ed è costituito dai sintomi fisici dei soggetti colpiti dal virus.
Messo in sicurezza il soggetto e reso avvicinabile (non in pericolo di contagio) si deve attenzionare l’aspetto psichico sul quale non si può non intervenire:
- malati colpiti direttamente dal virus
- familiari dei malati (ricoverati in strutture sanitarie o in isolamento privato che siano)
- personale sanitario
- popolazione tutta.
Perché tutti pur se indirettamente e in modalità diverse stanno vivendo gli effetti del Covid-19.
PERCHE’ UNA PATOLOGIA ORGANICA HA MESSO IN CRISI IL BENESSERE PSICHICO?
Non possiamo essere settoriali se vogliamo volgere lo sguardo al benessere/malessere degli individui. Soma e psiche sono strettamente in connessione ed in interazione e si influenzano reciprocamente. Già nei tempi più antichi si è cercato di mettere fine a questo dualismo tra psiche e soma perché non permette di prendersi carico e cura del benessere dell’individuo.
Inoltre, dovremmo considerare che non solo all’interno di ciascun individuo gli aspetti psichici e fisici sono tra loro connessi e si influenzano reciprocamente, ma le condizioni ambientali e sociali costituiscono una variabile significativa in grado di influenzare il benessere complessivo dell’individuo e della popolazione.
La situazione d’emergenza che si sta vivendo non poteva prescindere dal mettere in crisi gli aspetti psichici della popolazione. Ci si è trovati improvvisamente a dover cambiare, in maniera radicale, il proprio stile di vita, le proprie abitudini relazionali, le proprie modalità lavorative (per i pochi fortunati che hanno potuto proseguire le attività lavorative).
COME POTREMMO DESCRIVERE BREVEMENTE IL MOMENTO CHE SI STA VIVENDO?
Un tempo questo che potremmo definire “sospeso”: non si può far nulla se non attendere indicazioni sanitarie, legislative, politiche, rimanere in casa e trovare nuovi modi per vivere uno spazio così intimo, com’è quello familiare e casalingo, quanto spesso sconosciuto. Un tempo in cui tutto o quasi è fermo, in attesa di…, e all’uomo ora non resta che scegliere come vivere questo tempo di attesa a cui non aveva mai pensato prima, perché troppo assorbito dall’instancabile frenesia del fare, spesso, neppure ben direzionata e significata.
Gli esseri umani si sono sorpresi nel vedersi umani: smarriti, impauriti e ci si è resi conto di essere uomini, potenti ma non super- potenti, limitati, finiti, con un tempo addosso che non è possibile decidere né determinare. Un evento con queste caratteristiche costituisce una situazione traumatica e così come è per ogni trauma le risposte sono soggettive.
Accanto alla soggettività delle risposte al trauma, in questa specifica situazione, possiamo notare gli effetti della condivisione dell’evento traumatico che essendo a livello mondiale gli conferisce un maggiore aspetto di drammaticità e pericolosità (siamo tutti possibili vittime ma anche possibile pericolo reciproco l’un per l’altro, se infetti… e tutti possiamo essere infetti).
CI SARANNO CONSEGUENZE EMOTIVE?
E’ altamente ipotizzabile che questa situazione d’emergenza lasci molte conseguenze emotive. Quasi sicuramente ci si ritroverà a dover fronteggiare varie condizioni di dis-regolazione emotiva dovuta a sentimenti angosciosi, di paura, come anche a pensieri intrusivi e ossessivi in merito a possibili contagi e pratiche igieniche che potrebbero essere talmente eccessive da inficiare il funzionale fluire della vita di tutti i giorni.
Questo stato di allerta, di forte attivazione e contemporaneamente di impotenza, che si sta sperimentando ad oggi, confina molti in uno stato confusionale duraturo, dal quale non sarà semplice uscirne, neanche alla fine di queste misure restrittive. Importante anche tener presente gli effetti della deflessione dell’umore che già da ora sono riscontrabili, e che per alcuni soggetti si limiteranno ad essere risposta al trauma e che quindi passeranno in breve tempo (tempo dell’elaborazione del trauma), per altri soggetti costituiranno esordio di patologie latenti e che come tali avranno necessità di cure farmacologiche e/o psicoterapiche.
Inoltre, da non escludere anche la possibilità di “sofferenze psichiche nuove”, ancora mai diagnosticate e figlie di questo evento traumatico (così com’è stato anche in passato in concomitanza di eventi di tale portata).
E’ vero che il ritorno alla normalità è molto desiderato ed acclamato ma è anche vero che questo desiderio è accompagnato da tante paure sul come sarà possibile ritornare alla vita di prima del covid-19, in che misura e con che modalità.
Dott.ssa Carmela Toscano – Psicologa
Riceve a Reggio Calabria e a Melito di Porto Salvo
Possibile anche richiedere appuntamenti on line
CELL 3496662181
https://www.facebook.com/groups/162392990630332/
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