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“Un mare di colore” e “Scena di città”, sono, a nostro parere, due tra le opere più belle e significative di Angiola Marchese. Ricordiamo che Angiolina, Presidente dell’associazione Art global, è una delle artiste più quotate del momento, e che è orgogliosamente calabrese, di Diamante (CS).
Dalla prima di queste creazioni “Un mare di colore”, deborda una nota forte di dinamismo. L’opera, racchiusa in un veliero che infrange le onde a largo (ha tutta l’aria di voler riportare, in metafora, l’infrangere delle onde della vita), e ci regala (attraverso una combinazione esclusiva di colori, tipica dell’artista) la possibilità di sentirci, forse più di ritrovarci, dopo una breve analisi della stessa, a far rotta lungo l’agitato mare della esistenza.
Il secondo affresco, “Scena di città” ci fornisce, all’opposto, un senso di quiete planetario. Un senso attraverso il quale, specchiandosi la città (l’immaginaria città del dipinto) nell’asfalto bagnato da un vespro brumoso e di pioggia, viene disarmato l’animo umano, così da condurlo, per mezzo di una combinazione di colori del tutto avvincenti, all’interno di una dimensione dove si ha la possibilità di assaporare momenti di vera pace interiore.
In entrambi le opere si può cogliere un accostamento esplosivo di colori “eversivi” verrebbe quasi da dire; frutto di quella specie di rivoluzione artistico-culturale incline a non rimanere ancorata al non bisogno di riscatto di quella identità interiore e al tempo stesso collettiva che conferisce corrispondenza ai popoli. Si è insomma certi che l’artista cavalca il bisogno di proiettare nel futuro l’arte di un’intera Regione, in questo caso la nostra. Sono tali, a nostro avviso, le sensazioni che si percepiscono dall’analisi di queste due opere in particolare. Opere uniche e che ufficializzano la filosofia creativa di che le ha concepite.
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