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La Giunta regionale, su proposta del presidente Giuseppe Scopelliti e dell’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra, ha approvato un importante provvedimento per avviare, in forma organizzata e compartecipata, la strutturazione di un Piano di sviluppo agricolo innovativo per la Piana di Gioia Tauro, con particolare riferimento all’agrumicoltura ed all’olivicoltura, attraverso la costituzione di un Tavolo tecnico compartecipato.
Il Tavolo – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale -, costituito da tecnici e da esperti della materia in rappresentanza di tutti gli attori che a vario titolo operano sul territorio e che sarà coordinato dal dirigente generale del dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, avrà il compito di predisporre, in tempi strettissimi, uno strumento di programmazione indispensabile per consentire investimenti oculati e mirati alla reale risoluzione delle molteplici problematiche esistenti.
Il Governatore Scopelliti, l’assessore Trematerra e l’intera Giunta sono del parere che sussistono motivate ragioni che consentano, malgrado tutto, di ritenere ancora economicamente e socialmente valida l’agricoltura della Piana di Gioia Tauro per la quale, certamente, è necessario programmare una serie di interventi che mirino a migliorare radicalmente l’intero assetto produttivo ed organizzativo.
“Le problematiche agricole di tale importantissimo territorio – ha affermato Trematerra – vanno una volta per tutte affrontate con determinazione, mediante una programmazione scientifica attuale ed attenta, in quanto al comparto agricolo è legata la sopravvivenza di intere famiglie che trovano nella coltivazione della terra l’unico mezzo di sostentamento economico.
Molteplici sono, inoltre, i risvolti di carattere ambientale e paesaggistico connessi con le attività agricole che meritano altrettanta considerazione. La produzione agrumicola della Piana di Gioia Tauro – ha proseguito l’assessore regionale all’Agricoltura – è ormai commercialmente obsoleta ed il sistema agroindustriale, vanto fino ad alcuni anni fa della zona, non riesce più ad essere competitivo ed a remunerare dignitosamente i fattori di produzione. Pertanto, la problematica si ascrive ad aspetti prevalentemente strutturali, ormai cronicizzati, il cui recupero non è più rinviabile, anche in virtù della grande vocazione agricola dell’area. Anche per il settore olivicolo la situazione complessiva negli ultimi anni ha subito un progressivo peggioramento per molteplici cause (impianti obsoleti, condizioni climatiche e fitosanitarie non ottimali, livello tecnologico spesso inadeguato ecc.) che, associate ad una crisi congiunturale mondiale dell’olio di oliva, deprimono ulteriormente l’intero comparto. Si impone pertanto – ha evidenziato infine l’assessore Trematerra – una disamina più attenta della situazione agricola della Piana ed una valutazione più concreta delle minacce reali a cui questa potrebbe essere soggetta”.
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