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La situazione attuale del bergamotto di Reggio Calabria è grave e preoccupante.
Un’inaspettata calamità ha colpito le coltivazioni di questo agrume iconico, mettendo a rischio la produzione e la stessa sopravvivenza delle piante.
Le conseguenze di questa calamità si manifestano con scottature sui frutti e le foglie, spaccature della buccia e necrosi dei frutti che cadono prematuramente a terra.
Questo stato di cose rischia di causare la perdita di quasi tutta la produzione di bergamotti o, addirittura, il danneggiamento irreparabile delle piante stesse.
Solo nell’autunno si potrà valutare se sarà possibile recuperare almeno il 20% della produzione annuale di bergamotti.
È fondamentale ottenere tempestivamente il riconoscimento dei danni da calamità naturale per evitare il collasso dell’intera filiera bergamotticola, ma questo non basta.
Sentito telefonicamente, l’Agronomo Rosario Previtera, promotore della domanda di riconoscimento IGP-Bergamotto di Reggio Calabria, ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema a lungo termine.
“È cruciale non limitarsi al riconoscimento dei danni economici attuali ma agire per prepararsi ai futuri effetti dei cambiamenti climatici.
L’attuale processo di tropicalizzazione deve spingere l’intera filiera del bergamotto a diventare resiliente, adattandosi all’aumento delle temperature per evitare la sostituzione delle colture storiche, come il bergamotto di Reggio Calabria.
Un passo importante sarà far comprendere agli agricoltori l’importanza di attivare polizze assicurative specifiche, una pratica comune in altri paesi”.
Sempre Previtera, aggiunge ribadendo che è
fondamentale salvaguardare lo status delle piante e agire sulla loro resistenza.
Nuove e pericolose malattie degli agrumi si affacciano sul meditetraneo, gia presenti in Portogallo e Spagna. La cosiddetta HLB ė una tra queste.
Infine il bergamotto di Reggio Calabria nella sua piena coltivazione innovativa, quale vera e propria fascia vegetale diffusa, potrá diventare l’unico baluardo “green” alle ondate di calore e al global warming che saranno sempre piu consistenti.
Va ricordato che i cambiamenti climatici stanno causando desertificazione in tutta l’area ionica della Calabria da anni, un fenomeno in rapido aumento.
Gli agricoltori e le cooperative locali hanno più volte lanciato l’allarme su questa problematica, ma le soluzioni a lungo termine sono ancora lontane dall’essere attuate.
In questo contesto, è essenziale che gli enti pubblici e le autorità competenti sfruttino l’opportunità fornita dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per sviluppare strategie idriche ed idrauliche adeguate. Questo potrebbe includere la pianificazione di invasi collinari per accumulare l’acqua piovana e sistemi di dissalazione delle acque marine a basso costo e con impatto ambientale limitato.
La sostenibilità ambientale sarà cruciale per il futuro delle coltivazioni di bergamotto.
I produttori dovranno adottare pratiche di gestione del suolo, tecniche irrigue a basso consumo e strategie colturali e di concimazione che possano prevenire i danni futuri.
Sarà necessario anche proteggere le piante dall’eccessiva esposizione al sole e dalle grandinate, oltre all’introduzione di sistemi innovativi di dispersione termica.
È ora di agire con urgenza e determinazione per preservare il bergamotto di Reggio Calabria e garantire la sostenibilità delle coltivazioni in futuro.
Soltanto attraverso una stretta collaborazione tra agricoltori, istituzioni e comunità sarà possibile affrontare questa sfida e proteggere un elemento così prezioso della tradizione agricola della Regione Calabria
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