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di Piero Cantore
Tra i monti e gli altipiani della Sila è un susseguirsi di boschi ricchi di abeti e pini, laghi e pascoli, boschi fittissimi.
Arriva il freddo e le prime piogge e cominciano ad uscire i funghi.
Da come è cominciata, questa sarà una buona annata per i porcini che stanno uscendo in maniera abbondante ma soprattutto molto sani e saporiti all’interno.
Si stanno trovando soprattutto quelli sotto i faggi con un cappello più chiaro e molto gustosi, ma anche quelli sotto i pini che si cominciano a vedere e poter gustare.
La famosa cozza di pino si distingue perché con la testa di colore più scuro e di sapore un po’ più inteso; questi sono soprattutto adatti ad insalatina ma anche cotti sulla piastra.
Quelli di faggio invece sono più indicati per le cotture più lunghe quindi trifolati o al forno con le patate.
Stanno cominciando ad uscire anche le famose mazze di tamburo, fungo meno conosciuto dei porcini ma molto apprezzato dai silani soprattutto le cappelle intere impanate nell’uovo e poi fritte.
Si continuano a raccogliere le gallinelle, buonissime fatte con il pomodorino alla pizzaiola.
Si prevede che questa sia una buona ed abbondante stagione di funghi, a differenza degli altri anni ho notato che le mazze di tamburo sono uscite prima e sono molto gustose.
Secondo i raccoglitori la stagione sarà sia abbondante che di buona qualità; quelli che stanno uscendo sono piccoli e abbastanza duri, poca presenza di vermi all’interno con un gusto abbastanza corposo e deciso, infatti in gastronomia si stanno utilizzando molto per farli arrostiti poichè la loro compattezza e corposità li rende moto carnosi e gustosi.
Sta cominciando ad uscire anche il fungo rosito, ottimo al forno gratinato con le patate o semplicemente arrostito.
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