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di Francesa Tripodi Impastate la farina con un pizzico di sale e tanta acqua quanto occorre per ottenere un impasto sodo ed omogeneo. Formate una palla e avvolgetela in un canovaccio quindi fatela riposare per 30 minuti circa. Prendete la pasta a tocchetti e formate tante cordine sottili e lunghe 20-30 cm. Attorcigliate attorno al rametto di ginestra essiccata (dinaciulu, filejo) questi fili di pasta e allungateli in modo da dar loro una forma che ricorda le trofie, quindi estareteli dal filejo e lasciateli asciugare. Sbucciate e affettate la cipolla, scaldate l’olio in un tegame, unite la cipolla, l’aglio intero e fateli appassire, poi aggiungete la ‘nduja sminuzzandola bene con una forchetta. Lasciate cuocere 1-2 minuti su fuoco moderato e mescolando spesso, quindi unite il concentrato di pomodoro, alzate la fiamma, aggiungete il vino bianco e lasciate sfumare, rigirando contiuamente. Abbassate la fiamma, eliminate l’aglio e aggiustate di sale. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata a bollore per circa 10 minuti, scolatela al dente e passatela nel tegame con il sugo, aggiungete la scamorza tagliata a piccoli dadini e amalgamate bene il tutto mescolando su fiamma moderata. Servite subito.
Ingredienti per 4 porzioni:
150 g di ‘nduja
1 cipolla
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1 dl di vino bianco secco
150 g di scamorza affumicata
sale
Per la pasta:
250 g di farina di semola
sale, acqua q.b.
(oppure 300 g di fileja freschi)
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