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La Giunta regionale ha invitato il Commissario per il piano di rientro, Generale Luciano Pezzi, a desistere dalla diffida relativa alle recenti nomine dei Commissari delle Asp e delle Ao, rivendicando l’assoluta legittimità degli atti.
L’esecutivo, in una delibera, nel ribadire che i contratti dei soggetti indicati dal Commissario Pezzi non possono essere oggetto di proroga in quanto scaduti, ha condiviso la relazione del Direttore dell’Avvocatura regionale Paolo Arillotta ed ha dato mandato al Dirigente generale del Dipartimento Salute Bruno Zito a concludere i procedimenti consequenziali alla delibera con i neo Commissari delle Asp ed Ao.
Nella relazione dell’Avvocatura regionale si legge che “con le delibere di cui viene chiesta la revoca, ha ritenuto di provvedere alla nomina dei vertici delle Aziende del Servizio sanitario regionale esercitando i poteri conferiti dalla vigente legislazione, anche di rilievo costituzionale, giacché diversamente sarebbe incorsa nelle gravi responsabilità di natura personale e patrimoniale previste dalla LR n. 39/1995, di recepimento nell’ordinamento regionale della L. 444/1994, e ancor più in quelle morali derivanti dalla sostanziale interruzione di un servizio di così rilevante interesse”.
“Infatti, se la Giunta non avesse provveduto, si sarebbe determinata una situazione di paralisi dell’attività delle Aziende del Servizio Sanitario regionale, conseguente alla scadenza dei contratti dei Direttori Generali, e alla scadenza, se non la connessa risoluzione anticipata, dei contratti di tutti i direttori sanitari e amministrativi, quest’ultima contrattualmente, oltre che normativamente, prevista. Naturalmente la Giunta regionale ha ponderatamente valutato tutte le opinioni che sul tema sono state espresse da più parti, con particolare e prioritaria attenzione alle sollecitazioni e raccomandazioni provenienti dall’Ufficio del Commissario e dai Ministeri affiancanti”. “Ha destato, e continua a destare, profonde perplessità l’assunto, posto a fondamento delle diffide del Commissario ad acta, a mente del quale una Giunta regionale in prorogatio non potrebbe adottare atti di straordinaria amministrazione, neanche se, come nel caso di specie, urgenti ed indifferibili”. “Assunto che, contrariamente a quanto affermato nelle diffide – si legge nella relazione – non si riesce a rinvenire neanche nel parere dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catanzaro il quale recita “nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti ed indifferibili con motivazione specifica dei motivi di urgenza ed indifferibilità”. ”Pertanto, in adesione al parere dell’Avvocatura dello Stato, non vi sarebbe stato un impedimento assoluto all’ adozione degli atti in questione, ma solo nel caso in cui le aziende avrebbero potuto essere dirette dal direttore sanitario o amministrativo”.
Dall’esame dei contratti emerge che i rapporti di tutti i direttori sanitari o amministrativi delle rispettive aziende, o é cessato per la naturale scadenza contrattuale, o si é risolto per effetto dell’applicazione della clausola contrattuale che prevedeva tale conseguenza alla cessazione dell’incarico del Direttore Generale.
In considerazione di ciò, quindi della circostanza che nessuno dei direttori sanitari o amministrativi risulta ad oggi in carica, l’esecutivo regionale al fine di contemperare i principi da osservare (la continuità funzionale e la minore invasività sulle scelte della futura amministrazione) ha prudentemente ritenuto di effettuare nomine provvisorie, contenute in un lasso di tempo assai breve, peraltro distinguendosi dalle iniziative maggiormente disinvolte di altre amministrazioni regionali, come ad esempio la Regione Emilia-Romagna, che con DGR n. 1179/2014 del 21.07.2014, ha prorogato per tre mesi dall’ insediamento della nuova Giunta regionale tutti gli incarichi di Direttore Generale, ovvero il Piemonte che, nonostante fossero state annullate le elezioni con sentenza del TAR Piemonte, confermata dal Consiglio Stato con sentenza n.755/2014 del 17.02.2014, e si fosse quindi in pieno regime di prorogatio, con DGR 18-7285 del 24.03.214 ha nominato il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Torino per il periodo di tre anni”. La Giunta ha condiviso la relazione invitando il generale Pezzi a desistere dalle preannunciate iniziative
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