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L’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto (Aned) Calabria ha lanciato un duro attacco contro il presidente della Regione e Commissario della Sanità, Roberto Occhiuto, accusandolo di predicare bene e razzolare malissimo nella gestione della nefrologia e dell’emodialisi nella regione. Pasquale Scarmozzino, rappresentante di Aned Calabria, ha evidenziato diverse problematiche che affliggono il settore, sottolineando come la sanità privata stia prosperando a discapito di quella pubblica.
Scarmozzino ha sottolineato come la nefrologia, una disciplina critica che gestisce i malati di reni, sia praticamente ignorata dal presidente Occhiuto. Nonostante la sua importanza per i costi finanziari, il numero di pazienti, i problemi sociali e la mortalità, la nefrologia calabrese è trascurata. I dati RIDT Calabria mostrano che la prevalenza dei pazienti in dialisi per milione di popolazione è aumentata del 17% dal 2010, mentre i dati CNT 2023 indicano che i trapianti di rene in Calabria sono la metà della media nazionale.
Le condizioni dei centri di dialisi nella regione sono descritte come precarie. Mancano cerotti e bendaggi post dialisi nei centri periferici e negli hub, come quello di Catanzaro, e i pazienti devono portarli da casa.
Molti letti bilancia sono rotti, rendendo impossibile il monitoraggio del peso dei pazienti, un parametro critico per evitare rischi durante il trattamento.
Inoltre, spesso mancano i reagenti per l’emogasanalisi, necessari per misurare i parametri del sangue durante le crisi dialitiche.
Un altro problema cruciale è la carenza di personale nefrologico e infermieristico, con un sottodimensionamento che raggiunge il 41%. Questa mancanza impedisce la reperibilità del personale nei turni festivi e notturni e limita la mobilità dei pazienti in dialisi, creando ulteriori disagi per i malati e le loro famiglie.
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