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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del presidente WWF Provincia di Reggio Calabria, architetto paesaggista Vincenzo d’Africa:
“Quella degli incendi è un’emergenza che richiede una mobilitazione straordinaria e rispetto alla quale, se necessario, bisogna far intervenire anche l’esercito. Da diversi giorni numerosi incendi sono divampati in tutta la Provincia di Reggio Calabria nel comune di Mammola, in località Crasto o Icona, dove le fiamme hanno interessato una pineta, nel comune di Palmi, in località Sant’Elia, dove ha preso fuoco un uliveto, nei comuni di Cittanova e Santa Cristina d’Aspromonte dove sono state interessate delle leccete, ad Agnana Calabra, località Bosco, e a Reggio Calabria, frazioni Ortì, Arghillà, Rosalì, San Roberto. In località Limina del comune di Mammola così come in località Zomaro del comune di Cittanova
La Sicilia e in particolare Messina continua a bruciare. Da quattro giorni le fiamme non hanno sosta e la parte nord della dorsale dei Monti Peloritani è praticamente distrutta. Le alte temperature e la continua azione dei piromani, che non accenna a diminuire rendono la situazione esplosiva. In Campania, siamo di fronte ad un attacco alle aree protette. Dopo il Parco nazionale del Cilento e il parco dei Monti Lattari ora le fiamme stanno divorando il Parco nazionale del Vesuvio dove si è arrivati ad un fronte del fuoco di 2 chilometri con gravi pericoli anche per la popolazione. La situazione resta critica anche nel Lazio e in particolare nella provincia di Roma. Il WWF chiede di attivare immediatamente un controllo capillare del territorio e che venga aggiornato subito il catasto degli incendi, previsto dalla legge quadro in materia di prevenzione e lotta agli incendi n. 353/2000. Gli incendi mettono a rischio la vita di miglia di cittadini e turisti oltre a quella degli animali che abitato i boschi e provocano danni enormi a cominciare dal costo per la collettività di migliaia di ettari di capitale naturale persi per sempre. Siamo in presenza di una situazione limite: per questo è necessario un intervento straordinario, a cominciare dal numero di uomini e mezzi sul campo che risulta insufficiente rispetto alla dimensione dell’emergenza”.
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