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La morte di Tuinea Fanel, un giovane di 31 anni residente alla Frazione Pellaro di Reggio Calabria, non può lasciare indifferenti. Si tratta, infatti, della ventiduesima vittima della “strada della morte” nel solo 2013.
Ricordo, infatti, che prima di lui sono morti sull’asfalto della strada Statale 106 Ionica calabrese:
Jonel Parus 32 anni, Carlo Chiriaco 67 anni, Vincenzo Salvatore Corvino 43 anni, Valentina Fiore 21 anni, Teresa Fiore 25 anni, Antonio Perrone 52 anni, Domenico Iacino 21 anni, Marcel Mocan 44 anni, Doru Badu 42 anni, Bruno Frustace 84 anni, Roberto Leonardo 52 anni, Antonietta Vigile 61 anni, Angelina Borelli 47 anni, Clelia Andali 57 anni, Leonardo Gualandris 12 anni, Teresa Fullone 75 anni, Giovanni Bevilacqua 73 anni, Antonia Amato 72 anni, Domenico Grillo 38 anni, Matteo Battaglia 12 anni e Raffaele Caserta 38 anni.
Tuinea Fanel è morto a causa di un incidente e mentre la stampa con puntualità ci riferisce che sono in corso accertamenti necessari a ricostruire l’esatta dinamica che vede coinvolta un’autovettura Renault Clio ed il pedone di nazionalità rumena non intendo tacere su quanti hanno concorso – ovviamente in modo indiretto – alla perdita di una vita umana.
Parlo dello Stato italiano che attraverso il Ministero ai Trasporti ed alle Infrastrutture ha destinato alla Calabria solo 400 milioni di euro (degli 11 miliardi investiti sulla rete dei trasporti nazionale), facendo in modo peraltro che nemmeno un euro di questa ridicola somma venisse investita sulla “strada della morte”!
Parlo anche e, soprattutto, della classe politica dirigente regionale: la loro insipienza, la loro indifferenza e la loro incapacità anche di scuotersi e di non avere il coraggio necessario ad assumere le scelte giuste di fronte ai numeri impietosi legati alla “strada della morte” ci permette di definire perfettamente le cause e le ragioni per le quali nulla è cambiato e, purtroppo, cambierà rispetto alle sorti della S.S. 106.
Ho scritto e raccontato che dal 2001 al 2010 questa strada ha causato 283 vittime. Nel 2011 sono state 28 le vittime. Se uniamo quelle del 2012 a quelle di quest’anno possiamo affermare che in 13 anni sono già oltre 350 le vittime di questa strada! Cosa altro serve per far capire a chi dovrebbe intervenire che occorre l’ammodernamento immediato della “strada della morte”?
Non intendo aggiungere altro. Non credo serva aggiungere altro! Tuttavia, intendo esprimere, anche grazie alla stampa, i miei sentimenti di vicinanza e cordoglio ai familiari di Tuinea Fanel ventiduesima vittima di una strage di Stato che, purtroppo, non cesserà di esistere!
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