Vincenzo Crea: “Amministrazione comunale di Motta San Giovanni, la colpa è sempre degli altri!”

corso italia

Questo post é stato letto 22870 volte!

corso italia
corso italia

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Comune di Motta San Giovanni informa la popolazione delle novità in arrivo sul servizio della raccolta differenziata col metodo “porta a porta”. <Attenzione è previsto un sistema sanzionatorio!>

Nessuno è esente da colpe. Ma, a scaricare sui cittadini le responsabilità di un clamoroso, prevedibile, fallimento è grottesco. Alla popolazione va invece riconosciuta la grande pazienza e il forte spirito di sopportazione.

L’amministrazione comunale ha previsto delle sanzioni per chi infrange le regole. Ma le sanzioni non dovevano già essere previste al momento dell’avvio del servizio di raccolta con il metodo “porta a porta”? In realtà dalle spiegazione dall’ Assessore all’Ambiente del Comune di Motta San Giovanni ci pare di capire che si è trattato di un gioco. Infatti l’Assessore spiega che l’avviso è per richiamare ad una maggiore responsabilità i cittadini per il corretto conferimento dei propri rifiuti. Si tratta proprio di un gioco. Ma da tempo avevamo capito che a qualcuno piace giocare. Però bisogna stare molto attenti perché giocare con i soldi dei cittadini è molto pericoloso e, ovviamente, scorretto.

In ogni modo non è sanzionando i cittadini e cambiando continuamente gli orari di raccolta dei rifiuti che si fa funzionare il servizio porta a porta. Visto l’importante innovazione del servizio i cittadini andrebbero educati, ma per educare ci vogliono gli educandi e di questi tempi non se ne vedono in giro.  I primi ad infrangere le regole sono gli operatori ecologici  che  raccolgono tutte le tipologie dei rifiuti depositati nei sacchetti non consentiti  per la raccolta differenziata. Non solo ma nel piazzale vicino alla delegazione municipale, in pieno centro abitato, a qualche metro dalla scuola media, da quella elementare e dai supermercati, vengono svuotati i rifiuti dei mezzi raccoglitori di piccole dimensioni, nel compattatore in sosta nel piazzale e, durante le operazione di svuotamento, i liquami si riversano sull’ asfalto stradale che, data la notevole pendenza del sito, li fa giungere in prossimità della Strada Statale 106; situazione che determina un grave inconveniente igienico sanitario di carattere permanente con conseguente immissione nell’atmosfera di odori molesti che giorno dopo giorno diventano sempre più penetranti e si percepiscono  in tutto il centro abitato circostante.

Quale infrazione, con quale modalità e a quale trasgressore verrebbe contestata la presunta violazione, se il singolo nucleo familiare non è stato munito di codice identificativo univoco (come ad esempio un codice a barre o altro mezzo atto allo scopo, magari prendendo ad esempio ciò che avviane già in altri Comuni italiani). Il codice identificativo potrebbe essere una delle modalità  di esecuzione  del sistema comunale di rifiuti che verrebbe necessariamente curato dalla singola  famiglia, il codice verrebbe letto e memorizzato attraverso un apposito lettore ottico in dotazione agli operatori ecologici dell’azienda che gestisce il servizio, e poi, i dati verrebbero raccolti elaborati e verificati dal Comune, che, infine, potrebbe provvedere ad irrogare eventuali sanzioni; questo sarebbe uno dei criteri utili per passare dalla tassa smaltimento rifiuti urbani alla tassa  igiene ambientale.

La realtà è una. I rifiuti per giorni e giorni giacciono abbandonati nei sacchetti davanti alle abitazioni e sulle strade pubbliche, meta privilegiata di cani, gatti, topi e insetti,  in quanto il servizio di raccolta differenziata “porta a porta”, che che se ne dica, non funziona come dovrebbe,  e soltanto dopo diversi  giorni di giacenza gli addetti al servizio “porta a porta”, previo solleciti dei cittadini all’Amministrazione comunale a mezzo fax e telefonate, provvedono, in alcune zone, a caricare sui pochi e  inadeguati mezzi di trasporto i resti dei rifiuti lasciati dagli animali. Nessuna contestazione va sollevata agli operatori ecologi che svolgono il proprio servizio come meglio possono, utilizzando gli inadeguati e insufficienti mezzi messi a loro disposizione.

Al momento dell’affidamento della gestione del servizio la ditta ha fornito delle garanzie sullo svolgimento dello stesso? Perché non è stato disdetto il contratto visto che il servizio non viene assicurato come dovrebbe? Perché, come per altre evidenti tematiche, sebbene la realtà sia sotto gli occhi di tutti, l’Amministrazione Comunale continua a dire che il servizio funziona regolarmente? Non è sufficiente dire che l’Amministrazione comunale sta facendo di tutto affinché la qualità del servizio diventi più efficace e più efficiente per tutti. Ci dica in dettaglio cosa sta facendo.

In tutte le cose bisogna avere prima di tutto la visione di ciò che si vuol fare, fare una programmazione e una progettazione che tiene conto di tutte le necessità occorrenti per raggiungere gli obiettivi prefissati (ad esempio: prevedere l’incremento della popolazione durante i mesi estivi, dovuto all’afflusso di un certo numero di turisti). Bisogna avere delle idee. La raccolta differenziata in un  Comune non riguarda soltanto i rifiuti solidi urbani, ma anche altre tipologie: ingombranti, abiti usati, farmaci,  batterie usate ed altro.  Se le innovazioni si limitano all’applicazione delle sanzioni e modificare ancora una volta gli orari di raccolta, non c’è speranza di migliorare.

Vincenzo CREA

Referente unico dell’ANCADIC Onlus

e Responsabile del Comitato  spontaneo “Torrente Oliveto”

Questo post é stato letto 22870 volte!

Author: Cristina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *