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Grande successo per la 13^ edizione del concerto di Natale organizzato dal Comune di Villa San Giovanni e dal Club service Kiwanis e nel quale si è distinto il coro dell’Accademia Pentakàris. In una chiesa gremita del Rosario, gli applausi del pubblico hanno consolidato il sodalizio reggino di artisti che mettono a disposizione la loro arte per il prossimo. La musica parla alla gente, avvicina e racconta i veri significati e i valori del Santo Natale.
Ogni brano è stato introdotto dal Direttore artistico Martino Parisi, presidente dell’associazione musico-teatrale Pentakàris, che ne ha esaltato le peculiarità cristiane dei canti tradizionali natalizi. Come sempre impeccabile la direzione affidata al maestro Bruno Tirotta, esponente della cultura reggina e nobile bacchetta abile a “guidare” per più di un’ora gli artisti dell’Accademia Pentakàris. Melodia, tradizione, amore per la musica sono state le linee guida di una serata dove ha vinto l’unione e la fratellanza di una comunità che crede ancora in quei sani principi cristiani.
“E’ stata una scelta dovuta quella di proporre musiche natalizie nell’ambito del nostro territorio, ricco di tradizioni che non vogliono e non devono scomparire – spiega il direttore artistico Parisi – Tradizioni che delineano l’identità della nostra gente, che appartengono a quella cultura che i nostri nonni hanno caratterizzato con il loro sudore, con la loro fatica, con la loro perseveranza.
Non deve essere assolutamente persa la memoria dell’ascolto, di quei momenti tintinnanti di gioia nel proprio cuore, quando il Natale favoriva i palpiti con un ritmo differente, impregnato di odori, di sapori, quelli che ancora oggi stentano a farsi spazio nella quotidiana “cementificazione” sociale. Siamo certi che l’uomo voglia riappropriarsi di quei “momenti”, di quei “sapori” di vita vera e deve farlo, per non correre ulteriori rischi di disumanizzazione”.
“Chi canta prega due volte” e questo lo sa bene il maestro Parisi che, a fine serata, regala alla platea “stregata” da quelle dolci melodie, le lodi nate dalle meravigliose architetture sonore della polifonia dei canti di artisti reggini che, ancora una volta, hanno scritto un’altra bella pagina di storia della musica.
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