Villa Aurora, continua il calvario per i lavoratori

casa cura villa aurora

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Riceviamo e pubblichiamo da USB Lavoro Privato:

A due  anni dall’entrata della nuova società che ha acquistato la clinica villa Aurora non finisce il calvario lavoro-stipendi e la pressione psicofisica sui lavoratori.

Già nel 2014, quando la clinica fu acquistata  dal  gruppo sant’Alessandro lo stesso dichiarava già un esubero di personale ed una grave crisi finanziaria. Strano che una azienda compri una clinica in forte crisi. Oggi Gli RSA della clinica si vedono consegnare per la seconda volta in due anni un avviso di licenziamento per riduzione di personale ai sensi dell’articolo 4. L. 223/91 eppure Il 2015 per i dipendenti è stato duro, molto duro.

Pensavano di aver aiutato solidamente la struttura e pensavano di aver finanziato con i propri soldi il mantenimento del posto di lavoro per i prossimi anni, invece hanno scoperto loro malgrado con il sudore dei sacrifici che la clinica non era in esubero di personale anzi… turnistiche alla mano si evince quanto nulla di più vero è.

Altresì si aggiunge una perdita stipendiale di € 300 Mensili “altro che contratto di solidarietà”…. Contratto che risulta Anomalo forse unico in Italia perché ha visto anche delle assunzioni di cui qualcuna poco chiara. Ma nonostante ciò nel 2015 i dipendenti con l’amaro in bocca e con lo spirito di sacrificio che li ha sempre contraddistinti hanno chiuso un occhio.

Ma adesso sono stufi e dicono basta a quello che sembrerebbe adesso una vera e propria pretesa e presa in giro, i lavoratori non hanno più intenzione di vedersi decurtare la busta paga o essere licenziati e ritengono che sia il momento che a mettere le mani in tasca sia il gruppo Sant’Alessandro che fino ad oggi non ha messo un solo euro, i lavoratori non vogliono essere più la banca di nessuno.

Per non parlare del fatto che nonostante la decurtazione dello stipendio e le promesse di puntualità nei pagamenti gli stipendi non sono  stati  mai puntuali. Infatti tra qualche settimana gli stipendi arretrati diventeranno due.  Ad oggi quindi commenta l’unione sindacale di base la cosa chiara e solo una, è che nonostante i sacrifici dei lavoratori l’azienda da 2 anni è rimasta sempre la stessa e i piani aziendali di riqualificazione non hanno mai avuto un seguito concreto rispetto a quello presentato dal gruppo Sant’Alessandro nel 2014 ai lavoratori.

L’USB si chiede se i sacrifici a questo punto siano stati inutili. Nel frattempo si attende incontro con l’azienda per decidere la strada da intraprendere a tutela dei propri iscritti. A giorni sarà proclamato lo stato di agitazione.

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