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La vertenza OMECA sbarca a Palazzo Montecitorio. Lo fa attraverso una risoluzione che vede come primo firmatario l’on. Nino Foti, capogruppo PDL in Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera Dei Deputati. La Risoluzione è la n.7-00906 ed è stata presentata nella seduta del 14 giugno 2012 ed è facilmente reperibile sul sito internet della Camera dei Deputati alla scheda del deputato Nino Foti.
La risoluzione nasce a seguito dell’ultimo incontro promosso dal Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa svoltosi alla presenza delle forze sindacali e dalle altre istituzioni locali interessate della questione. In tale occasione fu proprio il Presidente Raffa a chiedere a gran voce l’intervento della deputazione nazionale. E l’on. Antonino Foti, da sempre molto attento, non ha tardato a farsi sentire, dimostrandosi ancora una volta particolarmente sensibile alla legittima necessità di ottenere opportuna chiarezza in ordine alle scelte di Ansaldobreda espressa dai lavoratori dello stabilimento di Torre Lupo ex. O.m.e.ca. facendosi loro portavoce con il Governo.
Ansaldobreda – si legge nella risoluzione – rientra nella famiglia delle società e aziende (25 in tutto) che costituiscono il «colosso italiano» Finmeccanica, per quanto concerne il settore «civile»: si tratta di un soggetto leader per quanto concerne la produzione e la messa in esercizio di veicoli ferroviari (sia per il Mass Transit che per il Main Line), che presenta quattro stabilimenti dislocati tra Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo, per un totale di circa 2.500 addetti (escluso indotto e decentrato/incentrato). Solo di recente gli alti vertici e, soprattutto, l’amministratore delegato del gruppo, nominato per il risanamento dell’azienda, nel perseguimento della propria strategia di mercato, stanno valutando l’ipotesi di una cessione dell’intero settore civile; secondo quanto risulta ai firmatari del presente atto di indirizzo, l’ipotesi di acquisizione starebbe fortemente interessando alcuni acquirenti stranieri, provenienti da aree asiatiche a forte industrializzazione.
Naturalmente queste notizie comportano il fatto che per tutta la popolazione Ansaldobreda siano ore di attesa, anche perché non esiste una posizione ufficiale in merito alle indiscrezioni e alle dichiarazioni che si susseguono in questo periodo. Negli ultimi mesi, soprattutto la realtà reggina dell’Ansaldobreda vive nell’incertezza assoluta per quanto riguarda la tematica occupazionale e quindi, la garanzia della continuità lavorativa: lo stabilimento di Torre Lupo ex O.ME.CA. (officine meccaniche calabresi) è l’unica entità industriale «di livello» presente nella provincia di Reggio Calabria, costituita da una forza lavoro di circa 445 addetti interni (compresi i lavoratori interinali) e circa 100 dipendenti delle ditte di incentrato.
Con questa risoluzione a firma dell’on. Nino Foti in sintesi il Parlamento impegna il Governo a valutare l’adozione di ogni possibile iniziativa diretta a tutelare i livelli occupazionali degli stabilimenti in questione e a salvaguardare le prospettive di sviluppo dell’azienda, con specifico riferimento alle officine di Reggio Calabria, scongiurando qualsiasi ipotesi che l’eventuale cessione del settore civile possa determinare la perdita del capitale umano impegnato da anni in un processo di innovazione che ha sortito grandi risultati di efficienza e produzione industriale. Adesso la palla è dunque nelle mani del Governo dal quale in tempi brevi si pretendono chiarezza e risposte certe per il futuro di questi lavoratori.
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