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Non c’è nessuna “battaglia” da fare per la Variante di Cannitello. La riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’intera area interessata dai lavori con il completo ricoprimento della galleria ferroviaria artificiale e la realizzazione di un grande parco urbano sono stabiliti da una delibera del Cipe e previsti nel contratto Stretto di Messina – Eurolink.
Questo è un dato accertato e accertabile da chiunque. Trattandosi di un fatto noto chi propugna una battaglia al riguardo ignora la questione con consapevolezza. Infatti ho letto sui giornali che la “grande battaglia” sarà per il “mascheramento” della variante ferroviaria. Guarda caso il “mascheramento”, parola non proprio di uso comune, è proprio il termine contenuto nella delibera del Cipe che così riporta a chiare lettere: “Completo mascheramento della galleria artificiale, estendendo ad un ambito più vasto di alcuni chilometri, ove possibile, la riconformazione e ricontestualizzazione morfologica”.
Chi parla, dunque, conosce le carte, ma le ignora volutamente. In sintesi se proprio vogliamo parlare di una “battaglia per il mascheramento” questa è già stata fatta e vinta dall’attuale governo di Villa, che ha sempre seguito con attenzione tutto l’iter progettuale ed esecutivo intervenendo, laddove necessario, per garantire le migliori soluzioni per il territorio.
E’ invece legittimo domandarsi quando si farà. Come noto la Variante di Cannitello è un’opera propedeutica al ponte sullo Stretto. La galleria scatolare serve come pista per il cantiere della torre lato Calabria, per questo motivo è stata così dimensionata. Nel malaugurato caso che il ponte dovesse slittare per l’ennesima volta, la variante sarà ricoperta con un parco come previsto dal Cipe. Nel caso il ponte andasse avanti, il mascheramento di Cannitello rientrerebbe nel più ampio progetto dell’architetto Libeskind, incommensurabilmente più vantaggioso per il territorio.
La questione, di non poco conto, è all’attenzione del governo centrale che è continuamente sollecitato affinché decida favorevolmente per l’avvio dei lavori del ponte. E’ ovvio che l’amministrazione di Villa auspica e combatte per il ponte. Ma ribadisco, Cannitello è una questione già risolta. Comunque andrà, sarà ricoperta.
Proprio perché è questione risolta, l’amministrazione di Villa è andata oltre, portando a casa un altro importante risultato. Il rifacimento del lungo mare di Cannitello. Per mesi abbiamo lavorato a questo progetto sollecitando tutti gli interlocutori coinvolti. Siamo oggi in fase conclusiva, l’8 agosto 2012 il Ministero delle Infrastrutture con lettera alla Stretto di Messina ha concesso il via libera all’avvio dei lavori, prendendo atto che i soldi per farlo sono già stati stanziati e che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha già dato il suo parere favorevole.
Per quanto riguarda il futuro di Villa, in generale, questa amministrazione ha puntato su un progetto che dà ricchezza al territorio, crea occupazione stabile, risolve l’annoso problema delle pesanti emissioni di gas derivanti dal transito dei mezzi per il traghettamento, alimenta il turismo, offre l’opportunità di attrarre investimenti. L’amministrazione di Villa San Giovanni ha scelto una politica di lunga scadenza, non guardando all’orticello dell’immediato. Sono consapevole che politicamente è un azzardo, perché sono frutti che arriveranno nel tempo. Appare certo quindi che l’unica opera cantierabile nel Meridione d’Italia e che potrebbe garantire occupazione a migliaia di persone nell’immediato è il Ponte. Pertanto se vogliamo garantire un futuro florido per questa terra, per i nostri giovani, per la collettività, è la strada che porta al ponte sullo Stretto quella da percorrere. Alternative di analoga portata non ce ne sono.
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