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È iniziata bene la V edizione del Pentedattilo Film Festival. Nella chiesa di SS. Pietro e Paolo è stata ripercorsa brevemente la storia del Festival con la proiezione dei cortometraggi vincitori delle passate edizioni. Una specie di prologo al festival vero e proprio che inizierà oggi con l’apertura al pubblico delle casette adibite a sale cinematografiche, la proiezione dei filmati in concorso e fuori concorso, l’avvio alle 15.30 del seminario di sceneggiatura diretto da Lara Fremder e Massimo Gaudioso e gli incontri con gli autori finalisti.
L’evento principale della prima serata è stato sicuramente l’incontro con il Parto delle Nuvole Pesanti, la popolare band etno-rock che ha scelto Pentedattilo per l’ultimo video “magnagrecia”. A dare il benvenuto al pubblico e al gruppo composto da Salvatore de Siena, Amerigo Sirianni e Mimmo Crudo, sono state Maria Milasi, coordinatrice artistica, e Kristina Mravcova, attrice e coordinatrice delle serate. Un festival dedicato, innanzitutto, ai giovani autori che vi prendono parte, molti dei quali hanno scelto proprio il Pentedattilo Film Festival come primo evento per presentare i propri lavori.
“Sono arrivati cortometraggi da tutti i continenti – ha spiegato Emanuele Milasi, direttore artistico- In un borgo unico si concentrano, quindi, linguaggi e visioni da tutto il mondo. Abbiamo viaggiato molto, rappresentando l’Italia in Francia e in Inghilterra nell’ambito del progetto europeo “Gioventù in Azione” e ci siamo resi conto di come il nostro festival sia molto conosciuto e apprezzato all’estero”. È il senso di una visione globale e un incrocio di esperienze, ha sottolineato Milasi introducendo Salvatore de Siena: “Quello che noi facciamo a livello cinematografico è simile a quello che loro fanno in musica”.
“Siamo molto contenti di essere qui – ha esordito De Siena che ha avuto parole di grande elogio per il festival– ci siamo stati anche l’anno scorso con il film “I colori dell’abbandono” e torniamo molto volentieri a Pentedattilo, che è diventato un po’ il nostro punto di approdo.
Un luogo magico dove ognuno può ritrovare le cose più intime, interiori, un simbolo dei luoghi abbandonati ma dove si può ritornare. Dovunque siamo stati a presentare il nuovo disco abbiamo avvertito una grande curiosità attorno a Pentedattilo, addirittura qualcuno ha voluto sapere se esiste davvero o se è un set cinematografico allestito per il video. Questo – ha concluso de Siena- vuol dire che il luogo stesso parla già di se”.
Quello tra cinema, musica e territorio come connubio per portare in tutto il mondo la Calabria è un concetto ribadito anche dal sindaco di Melito, Giuseppe Iaria: “Non voglio parlare solo di suggestione che Pentedattilo evoca- ha precisato- preferisco il termine partecipazione che indica qualcosa di più duraturo”.
Andrea Casile, in rappresentanza del GAL che promuove assieme all’Associazione pro-Pentedattilo il festival, ha quindi sottolineato come ormai la manifestazione sia diventata “un vero e proprio punto di riferimento per il meridione”. Dall’introduzione si è passati quindi alla proiezione del docu-clip del video del Parto delle Nuvole Pesanti, un dialogo a più soggetti tra il territorio, la band e Vito Teti, autore del libro “Il senso dei luoghi” che ha parlato di una sorta di etica ed estetica delle rovine, di un atteggiamento non sterilmente nostalgico ma di un vero e proprio percorso identitario.
“Pentedattilo come paradigma dei piccoli paesi e antidoto alla fretta e alla perdita di rapporto con la natura e come reintroduzione – ha spiegato Teti- di modelli che consideriamo positivi e che possono essere recuperati”. Il festival si è quindi spostato al Teatro di Pentedattilo dove un folto pubblico ha partecipato al concerto del Parto delle Nuvole Pesanti. “Il Pentedattilo Film Festival – ha detto De Siena dal palco- dimostra come in Calabria con le idee e con il coraggio si possono fare cose bellissime e di valore”.
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