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Da molto tempo la U.S.B. (Unione Sindacale di Base) Scuola Calabria, sta denunciando le modalità dispotiche, antidemocratiche e antisindacali della politica scolastica sia nazionale che regionale.
Assieme a questo, USB ha anche più volte denunciato gli atteggiamenti di compiacenza e complicità dei sindacati concertativi, sempre presenti ai tavoli delle trattative quando si tratta di svendere i diritti dei lavoratori della scuola pubblica, ma interessati a difendere veramente la scuola pubblica statale ed i lavoratori della scuola.
La situazione in Calabria è drammatica e questa volta sembra che se ne siano accorti anche loro, tanto da interrompere i rapporti con il direttore generale regionale Mercurio.
Cos’è successo di tanto grave: sono stati folgorati prendendo finalmente coscienza? Forse si sono accorti pure loro che la scuola regionale ha toccato il fondo?
Ovviamente no. A quanto pare, infatti, dal comunicato diffuso in questi giorni alla stampa, emerge la preoccupazione per la mancanza di trasparenza e limpidezza nella scelta operata da Mercurio riguardo l’istituzione di un “Comitato Regionale per il Coordinamento Funzionale del Sistema Nazionale di Valutazione”.
Tutta qui la loro “opposizione”?
Ed il fatto che in Calabria negli ultimi anni si siano persi nella scuola oltre 8.000 posti di lavoro (cosa denunciata con forza, più e più volte da USB Scuola)?
E l’utilizzo dei tanti milioni di euro che la regione puntualmente stanzia destinandoli alle più svariate finalità, tranne che per migliorare la scuola pubblica statale?
E lo stanziamento di fondi regionali per i “Poli –formativi alternativi al diploma”, che dovrebbero di fatto sostituirsi alle scuole e sfornare operai da immettere (magari!) nel mondo del lavoro flessibile?
E lo scandalo nazionale con il continuo scippo di fondi pubblici, come gli ultimi 12,6 milioni tolti alla Scuola Pubblica Statale a favore dei privati e dei “controllori” dell’INVALSI e dell’INDIRE?
Cgil, Cisl, Uil e sindacati satelliti, dopo aver permesso che la scuola pubblica, grazie alla loro complicità, venisse smantellata, oggi provano a giustificare la loro esistenza con uscite buone solo per le pagine dei giornali, piuttosto che produrre reali effetti.
E’ solo fumo negli occhi di chi vuol credere (per fortuna sempre meno) che quelle sigle rappresentino i diritti e gli interessi dei lavoratori.
Noi riteniamo che questa pantomima non serva, ma che occorra, invece, un sindacato che denunci continuamente gli attacchi alla scuola pubblica e che provi fattivamente a modificare le cose, lottando assieme ai lavoratori ed ai cittadini.
Per fortuna questo sindacato c’è, per fortuna c’è la USB.
USB Scuola Calabria
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