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In Calabria 915 docenti e 989 tra il personale ATA entro il 31 agosto saranno assunti a tempo indeterminato nella Scuola. Dopo anni e anni di precariato la notizia è di quelle che fanno ben sperare, dovremmo esserne contenti (e certamente in parte lo siamo), eppure i conti non tornano.
I tagli dal 2008 ad oggi: 5.075 docenti e 2.529 del personale ATA.
La scuola calabrese, quindi, a fronte di 7.600 posti persi, ne “sistemano” 1.900!
I conti decisamente non tornano neanche dal punto di vista degli stipendi; già perché per quanto stabilito tra Governo e sindacati collaborazionisti, per “garantire la sostenibilità economica e finanziaria” viene eliminato uno scaglione stipendiale, congelando da 0 a 8 anni il primo aumento, che prima era previsto da 0 a 2 anni. In pratica l’anzianità di servizio del preruolo viene riconosciuta dopo ben 10 anni.
Il neo-immesso in ruolo avrà uno stipendio da precario, in questo modo, un docente con tre anni di servizio, andrà a perdere in media 2.600 Euro lordi nella scuola primaria e 5.904 nella secondaria e un collaboratore scolastico 1.450 Euro: un taglio secco dal 2 al 6% su uno stipendio che va dai 15 mila ai 20 mila lordi l’anno.
Questa è la “tassa di solidarietà”, dovrebbero pagarla i ricchi, invece la fanno pagare ai precari della scuola!
I sindacati firmatari (CISL,UIL,GILDA,SNALS) continuano a dire che il problema non esiste per i “precari storici” quelli che hanno superato gli 8 anni di servizio e che da subito passeranno al secondo scaglione: è vero, infatti, ai precari storici per tutto il sevizio precedente non è mai stata riconosciuta l’anzianità di servizio! Potremmo dire: hanno già dato! Una contraddizione evidente per questi sindacati che prima portano i precari nei Tribunali a chiedere il riconoscimento degli scatti di anzianità e poi firmano una simile condizione per l’assunzione.
Il fatto più grave è che per “ottenere queste assunzioni” con il salario d’ingresso, hanno svenduto il valore del CCNL, facendo una “deroga”; questo problema coinvolge tutta la categoria e tutto il pubblico impiego perché, d’ora in poi, i diritti economici e normativi previsti nel CCNL sono alla mercé di qualsiasi “prelievo” governativo.
Ma forse non c’è nemmeno spazio per la protesta. Infatti un avviso dell’Ufficio Scolastico provinciale di Catanzaro, ad esempio, pone una “chiusura per lavori in corso” al pubblico, eccetto che per Dirigenti e sindacati accreditati, dal 16 agosto al 10 settembre. D’altra parte l’amministrazione ha dato da tempo in “appalto” ai suoi fedeli sindacati anche la pubblicizzazione di informazioni essenziali come le disponibilità di posti vacanti e disponibili, “residue” dai tagli e dai trasferimenti. Tutto ciò proprio nel periodo delle nomine. Per i reclami rivolgersi al padrone!
L’USB non reclama né si lagna, ma lotta a testa alta per il lavoro e la dignità
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