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E’ partita, Domenica 18 Marzo, la prima tappa del progetto nazionale “ E’ Meraviglioso”. La società sportiva Immacolata Melitese, guidata dalla Presidente Clementina Tripodi e affiliata al Csi di Reggio Calabria, è stata protagonista del percorso di solidarietà promosso dal Csi e dalla Fondazione Candido Cannavò. La società sportiva, accompagnata dal Presidente del Comitato Csi di Reggio Calabria, Paolo Cicciù, ha incontrato i ragazzi della Comunità di recupero per tossicodipendenti “Totò Polimeni” – Cereso.
Il Centro Reggino di Solidarietà (Ce.Re.So.), associazione di volontariato aderente alla Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche (F.I.C.T.), ha iniziato la sua attività nel 1991. Il Cereso svolge la propria attività finalizzata al recupero e reinserimento sociale dei giovani tossicodipendenti seguendo la metodologia di “Progetto Uomo“, mentre su tutto il territorio della Provincia di Reggio Calabria è particolarmente attivo ed impegnato nella prevenzione del disagio e della devianza, in particolare giovanile, nonché nella promozione dei valori della gratuità, del volontariato e dell’impegno civile.
La giornata in Comunità (sita a 900 m sopra il livello del mare, nella splendida cornice Aspromontana di S. Alessio) ha previsto due momenti . Nella prima parte della mattinata, gli atleti della società sportiva e gli ospiti della Comunità, hanno condiviso il momento del “cerchio” presentandosi e condividendo le aspettative della giornata. Tante storie di dipendenze, dall’eroina all’alcool, dalla cocaina alla detenzione, con ragazzi e padri di famiglia provenienti dalla vicina Sicilia e da tutta la Calabria. Dopo le presentazioni, tutti i ragazzi (ospiti e atleti) e gli educatori si sono recati presso il Centro Sportivo S. Alessio (struttura adiacente alla Comunità) per la “Partita della Vita”. Due squadre, trenta giocatori, due ore di sport all’interno del Parco Naturalistico dell’Aspromonte. Con il pranzo Comunitario si è conclusa la “Meravigliosa” mattinata in Comunità. Subito dopo il pranzo, ha preso il via il secondo momento della giornata.
Guidati dagli educatori Renato Vadalà e Piero Surfaro, i ragazzi della Comunità hanno condiviso le proprie storie di vita, raccontando l’esperienze vissute e le tante fatiche che quotidianamente incontrano per uscire dal tunnel della droga. Storie di vita che hanno lasciato il segno nei ragazzi della società sportiva reggina. Il coraggio di tanti giovani che, dopo anni passati in strada a “calpestare la vita”, hanno trovato la forza per chiedere aiuto. Un aiuto che oggi è diventato testimonianza, fatica e condivisione. Alle 18.00, i ragazzi e gli ospiti della Comunità, hanno recitato tutti insieme la Filosofia di Progetto Uomo . Con questo bellissimo momento di condivisione si è chiusa la meravigliosa giornata di Sport e di Vita.
Tutto pronto già per il prossimo appuntamento in programma il 30 e 31 Marzo. A margine dell’incontro, significative sono state le parole di Paolo Cicciù, Presidente Provinciale e Consigliere Nazionale Csi: <Lo sport deve diventare il “luogo di incontro” tra i bisogni dei giovani e l’intenzionalità educativa degli adulti. Lo sport è il luogo che genera relazioni educative ed esperienze di vita. La “relazione educativa” costituisce il filo conduttore del concetto educativo dello sport promosso dal Csi. Infatti, lo sport non educa automaticamente, ma solo attraverso un’esperienza sportiva che è intrisa di intenzionalità educativa, di umanità, di relazioni, di regole e stili di vita positivi».Il progetto sportivo che abbiamo attivato ha trovato forza e partecipazione grazie alla disponibilità e la competenza di educatori capaci di generare passione e vita. Le nostre società sportive devono vivere lo sport come esperienza che genera cambiamento>.
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