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Il giorno dopo dei sondaggi che su scala nazionale vedono arretrare il PDL in Calabria, a dire la sua è Roy Biasi, Coordinatore Provinciale del PDL di Reggio Calabria. “Sono fortemente preoccupato”.
Poche parole che racchiudono in sé però moltissime considerazioni. Come Coordinamento Provinciale ci saremmo aspettati quantomeno di essere debitamente coinvolti, prima nella formazione delle liste e successivamente nella costituzione dei comitati elettorali. Evidentemente non c’è necessità del nostro apporto.
Il Presidente Berlusconi sta facendo di tutto per compiere nuovamente il miracolo del ’94. Non vorrei che proprio il PDL in Calabria rischiasse di fare qualche brutto scherzo al centrodestra nazionale. Se non cambia qualcosa – spiega Roy Biasi – il PDL come partito rischia seriamente di perdere molto terreno. Soprattutto al Senato. Ed i sondaggi oggi purtroppo confermano questa mia valutazione.
In qualità di coordinatore provinciale – sostiene Biasi – ogni giorno ho il compito di mantenere vivo il contatto con i nostri riferimenti sul territorio di Reggio Calabria e provincia. Un “pezzo” importante di Calabria. Un territorio che ha espresso molti consensi al PDL, come ampiamente dimostrato anche in occasione delle ultime elezioni amministrative, con la vittoria in tanti Comuni ed alla Provincia. Ebbene, preferisco dirlo chiaramente: il termometro degli elettori del PDL segna 40°: febbre alta.
Sia chiaro: non voglio lanciare inutili allarmismi, non parlo per convinzione personale ma solo per conoscenza diretta della realtà. Sono semplicemente sincero. La mia vuole essere una critica costruttiva, finché siamo ancora in tempo. Il mio auspicio, infatti, è che il Coordinatore Scopelliti ora riesca davvero a metterci una “bella pezza” su queste liste del PDL, che di fatto appaiono mortificanti per Reggio Calabria, la nostra Provincia e non solo.
Se abbiamo veramente a cuore la vittoria del nostro partito, oggi più che mai, c’è bisogno di recuperare maggiore senno ed equità. Bisogna fare qualcosa e farlo in fretta per evitare il peggio. Da quando sono state ufficializzate le liste la domanda è sempre la stessa: chi rappresenterà davvero gli interessi della seconda provincia più popolosa della Calabria in Parlamento? Quanti dei deputati e dei senatori che saranno eletti tra le fila del PDL sapranno farlo davvero? Questo è l’interrogativo principale degli elettori del PDL. Chi non riesce a trovare una risposta si allontana dal partito o peggio scappa altrove. È recentissima la notizia, ad esempio, che proviene dalla vicina Vibo Valentia, dove Sindaco, 7 Assessori e Coordinatore Cittadino, tutti in quota PDL, un tempo fedeli sostenitori del Governatore Scopelliti, hanno lasciato il nostro partito. Speriamo che il Coordinamento Regionale riesca a recuperare ed evitare che ogni giorno sulla stampa si riporti notizia di simili defezioni.
Non vorrei essere equivocato. Credo che se Berlusconi ha scelto di candidare in Calabria la dott.ssa Rosanna Scopelliti avrà avuto i suoi buoni motivi. Ad essere catapultata in Parlamento è sicuramente una giovanissima donna nata e cresciuta a Roma, intelligente e preparata, che già si dichiara “indipendente” del PDL, quale autentica icona antimafia, sicuramente utile per sdoganare e sconfiggere il preconcetto “storico” che la militanza antimafia appartenga solo ai partiti di sinistra. Quanto a quel che rimarrà della deputazione reggina, parimenti, ritengo che l’avvocato e professore Nico D’Ascola sia una delle più eccelse menti reggine, vera e propria eccellenza del diritto su scala nazionale. Qualità forensi e pregi professionali che senza dubbio avranno giovato molto per la sua candidatura.
Sicuramente non si tratta di espressioni dirette del nostro partito, nonostante abbiano notevoli qualità umane e personali. Ognuno di noi ha una storia fatta di impegno al servizio dei cittadini e del partito che rappresentiamo. Ognuno di noi ci ha sempre messo la faccia e si è sempre messo in gioco, sottoponendosi al giudizio degli elettori come sindaci, come consiglieri e assessori comunali, provinciali e regionali. Abbiamo sempre difeso i vessilli ed i valori prima di Forza Italia o Alleanza Nazionale e oggi quelli del PDL, ma quel che più conta é che siamo uomini di partito.
Reggio Calabria e la sua provincia sono ai minimi storici dei livelli di occupazione, siamo un territorio che non produce quasi nulla, a forte rischio isolamento, dove l’emergenza – rifiuti aggrava, ogni giorno di più, il livello della qualità della vita, che è decisamente sotto il minimo degli standard necessari. A Roma, oggi più che mai, forse sarebbero serviti dei politici di razza per rappresentare il nostro partito, Reggio e la Calabria.
Per questo c’è molta delusione per le scelte operate nelle liste. Procedendo di questo passo il nostro partito rischierà di essere svuotato dei propri consensi, magari a vantaggio di qualche lista alleata nella nostra coalizione. Ma il PDL?
Eppure questa situazione si sarebbe potuta evitare. Lo abbiamo chiesto e predicato a gran voce. Lo abbiamo pure manifestato apertamente a Roma. Lo abbiamo raccomandato anche in occasione dell’ultimo Coordinamento Provinciale, peraltro fattoci convocare in fretta e furia all’indomani della riunione del Coordinamento Regionale di Vibo. Per questo con amarezza prendo atto, purtroppo, che le liste del PDL non sono affatto equilibrate in termini di rappresentatività, proporzionata al peso elettorale di ognuno dei cinque territori calabresi. Cosenza è capolista sia alla Camera sia al Senato. Crotone e Lamezia vedono garantita la loro rappresentanza parlamentare. Il capoluogo della Regione si porta a casa solo un candidato al terzo posto al senato. Vibo no – comment. Poi, solo dopo, se ci sarà posto verrà Reggio … Che bel “regalo” davvero per i reggini e per gli elettori della nostra provincia che tanti successi hanno assicurato al PDL in questi anni!
Come mai il vicepresidente del Consiglio Regionale Alessandro Nicolò ed il segretario questore dell’Ufficio di Presidenza Giovanni Nucera non sono stati considerati nelle candidature in rappresentanza di Reggio Calabria alla Camera o al Senato, nonostante formalmente ne avessero avanzato apposita richiesta? Come mai il coinvolgimento del nostro vice coordinatore provinciale Giuseppe Pedà viene limitato ad una mera candidatura di servizio senza nessuna speranza di essere eletto? Sulla candidatura della Bianchi poi: quali criteri hanno determinato la sua collocazione così “blindata”, pur essendo una ex udc prima ed una ex pd poi? Alla faccia della coerenza! Una candidatura la sua che continua a suscitare parecchi malumori in provincia di Crotone con il gruppo dei DemoKratici, con in testa oltre all’Assessore Regionale Pugliano anche la Vicepresidente Antonella Stasi che annunciano, purtroppo, il proprio disimpegno in netto dissenso per la scelta operata. Nella vicina sibaritide c’è una intera area del partito che si riconduce alle posizione del Sindaco di Roma Gianni Alemanno che stenta a trovare entusiasmo, visto il pessimo trattamento riservato da Scopelliti all’amico aennino Gianni Dima. A Reggio Calabria poi siamo in preda al delirio. Capita, ad esempio, che l’ormai ex deputato Lella Golfo, plenipotenziaria della Fondazione Belisario, tra i più accesi supporter romani di Scopelliti, dopo essere stata relegata in fondo alla lista alla Camera arrivi addirittura a ritirare la propria candidatura. Insomma, serve una scossa, serve reagire affinché il PDL si dimostri quel grande partito che è. Ce n’è bisogno, soprattutto dalle nostre parti, da sempre, per il nostro partito, autentica roccaforte di consensi. In una realtà dove il centrodestra rischia di fare la parte dell’amante che prima seduce e poi abbandona. In una città già abbastanza ferita, se il PDL non dovesse vincere le elezioni, come invece crediamo e speriamo accada, si rischierà di celebrare un vero e proprio funerale della nostra rappresentanza parlamentare. Per trovare traccia del nostro Coordinamento Provinciale bisogna scorrere le liste fino al numero quattro al Senato ed al numero cinque alla Camera, dove sono stati “collocati” due tra le più felici espressioni del PDL provinciale: l’assessore regionale Antonio Caridi ed il nostro deputato uscente Nino Foti.
Così viene ripagata Reggio. Non sarà forse che in Calabria, alla fine, nel comporre le liste alle Politiche si sia invece pensato già solo alle prossime regionali? Non sarà forse che a Roma si è pensato solo a dare spazio a illogici personalismi e piccole vendette personali? Il nostro Coordinatore Regionale è proprio sicuro di non aver fatto tutto il possibile per evitare tutto ciò?
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