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Nel terzo trimestre 2011 in Italia aumentano le imprese femminili e rappresentano il 23,4% del tessuto imprenditoriale nazionale. Alla fine di settembre, infatti, l’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere segnala che sono quasi novemila in più rispetto al settembre dello scorso anno, con un incremento dello 0,6%.
E la Calabria, insieme a Veneto, Umbria e Lazio, è una delle regioni che presenta le variazioni percentuali più consistenti. Secondo i dati pubblicati da Unioncamere, infatti, al 30 settembre 2011 la Calabria registra 45.582 imprese femminili con un incremento, tra il settembre 2010 e il settembre 2011, dell’1,2% contro il +0,3% di quelle guidate da uomini.
Queste alcune delle considerazioni emersi oggi alla Camera di Commercio di Reggio Calabria in occasione dell’ultima tappa, del “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, la manifestazione itinerante che ha l’obiettivo di rappresentare e rendere visibile il ruolo e il contributo delle donne all’economia e al sistema imprenditoriale italiano. È promossa da Unioncamere, dalle Camere di Commercio e dai Comitati per l’imprenditoria femminile ed è realizzata con il supporto tecnico-organizzativo di Retecamere, società delle Camere di Commercio per i progetti integrati per lo sviluppo.
L’appuntamento reggino intitolato “Imprenditoria femminile: strumenti e progetti in ambito europeo” è stata l’occasione per conoscere iniziative e programmi europei a favore dell’imprenditoria femminle europee e per un confronto tra esperienze di successo promosse dagli enti camerali.
«Il fare impresa al femminile è una risorsa fondamentale per contribuire a rilanciare la crescita dell’Italia e riavvicinare il nostro Paese agli standard europei. E questa tappa conclusiva del “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa” è importante in quanto, oltre a dare una panoramica su quanto si sta facendo in Europa per incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e al mondo imprenditoriale, mette a confronto diverse esperienze camerali e territoriali. Per dare un impulso allo sviluppo dell’imprenditorialità femminile è necessario, infatti, che istituzioni, enti, associazioni, comitati facciano “rete”, promuovano il dialogo e la cooperazione, costruiscano collaborazioni a lungo termine a livello locale, nazionale ed europeo» ha dichiarato Lucio Dattola, presidente della Camera di Reggio Calabria.
L’incontro è stato coordinato da Antonio Palmieri, segretario generale della Camera di Commercio di Reggio Calabria, che ha ribadito l’impegno costante della Camera di Commercio di Reggio Calabria nel sostenere le donne che decidono di mettersi in gioco con un’attività indipendente ma soprattutto di creare un contesto favorevole a tutte le imprese, indipendentemente dal genere.
Hanno partecipato: Monica Onori, referente della Divisione Sviluppo Imprese e Territorio di Retecamere, società delle Camere di Commercio italiane per i progetti integrati per lo sviluppo, che ha evidenziato l’importanza di questa tappa come momento di confronto tra le esperienze camerali italiane; Flavio Burlizzi, responsabile della sede di Bruxelles di Unioncamere, che ha sottolineato che «la parità di genere è un tema trasversale a tutte le politiche e le attività dell’Unione europea. Varie sono le iniziative europee a favore dell’imprenditoria femminile e tutte fanno riferimento a concetti chiave come transnazionalità, innovazione, fare rete. L’imprenditoria femminile è un’opportunità ma bisogna saperla cogliere e in questo può essere determinante il sistema camerale»; Mary Trapani, ambasciatrice per l’imprenditoria femminile per la Calabria e presidente del Consorzio per il lavoro e le attività innovative e formative (LAIF), che ha illustrato due importanti progetti della Commissione europea coordinati da Unioncamere Toscana, che hanno l’obiettivo di sostenere lo start up delle aziende femminili, assicurare sostegno alle neo imprenditrici nei primi anni di vita dell’impresa e creare reti femminili per il trasferimento di conoscenze ed esperienze: “WAI-Women Ambassadors in Italy” e “Be-Win-Business Entrepreneurship Women in Network”; Debora Ferrero e Carla Fiorio, referenti della Camera di Commercio di Biella, hanno parlato di “Imagining Growth”, il percorso formativo in ottica di genere per le donne imprenditrici che vogliono far crescere la loro azienda fuori dai confini nazionali, gestito dalla Camera di Commercio di Biella e finanziato dall’Unione Europea nel quadro del programma comunitario di formazione “Leonardo Da Vinci”; Giorgio Murtula, direttore del Centro Ligure Produttività, Azienda speciale della Camera di Commercio di Genova, ha sottolineato come l’imprenditoria femminile abbia assunto una centralità nel sistema economico e che «la Camera di Commercio di Genova sta trasformando interventi spot assistenziali in interventi di sostegno permanente per superare tutti i fattori impediscono lo sviluppo dell’imprenditoria femminile».
Hanno chiuso i lavori: Tina Soriano, presidente del comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Vibo Valentia; Katia Stancato, presidente del comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Cosenza ed Elvira Leuzzi, presidente del comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Reggio Calabria che ha sottolineato come le donne abbiano più capacità, più voglia di fare e più spirito di sacrificio per affrontare la crisi e la globalizzazione. E lo dimostra l’agricoltura, un settore in cui la quota di imprese rosa e sempre più alta e che, nonostante, la crisi continua a essere uno dei settori trainanti.
SPECIALE CALABRIA
45.582 imprese femminili: +1.2%
In Calabria le imprese femminili rappresentano il 25% del tessuto imprenditoriale regionale, quota superiore alla media nazionale pari al 23,4%.
Reggio Calabria è tra le prime venti province italiane per incremento del numero di imprese femminili, tra le prime trentacinque per numerosità, e la ventitreesima per “femminilizzazione” del tessuto imprenditoriale. Qui le aziende rosa sono più di 13.200. Tra settembre 2010 e settembre 2011 hanno registrato un incremento dell’1,7% e rappresentano il 26,2% del sistema produttivo locale: un’impresa su quattro è condotta da una donna.
In Calabria le imprese femminili sono prevalentemente ditte individuali (72,4%); seguono le società di persone (15,5%), le società di capitale (9,3%), le cooperative (2,5%), le altre forme (0,3%), i consorzi (0,1%).
L’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese (tasso di femminilizzazione) a livello regionale registra un incremento dell’1,2% rispetto al 2010 e si attesta al 25,1%, valore che colloca la Calabria ai primi posti per tasso di femminilizzazione del sistema produttivo locale. A livello provinciale il tasso oscilla tra il 26,2% di Reggio Calabria e il 23,9% di Vibo Valentia.
Crescono le società di capitale
Il tasso di femminilizzazione, su scala regionale, è più incisivo per le società di persone (29,8%). Seguono le ditte individuali (26,5%), le Altre Forme e le società di capitale (rispettivamente 17,8% e 16,3%). E rispetto al 2010 si registra un incremento del numero delle società di capitale (+7,9%) e altre forme di impresa (+2,2%), incrementi che, in termini percentuali, sono ancora più importanti se confrontati con quelli delle imprese maschili che registrano tassi di crescita più lenti in entrambe le forme giuridiche (rispettivamente +3,9% e –2,2%).
Anche a livello provinciale i dati evidenziano che, tra settembre 2010 e settembre 2011, le società di capitale hanno registrato un incremento: dal +9,5% di Reggio Calabria al +8,4% di Cosenza e al +4,8% di Vibo Valentia. Le società di persone presentano invece una crescita più contenuta, con un trend che oscilla tra il 3,4% di Reggio Calabria e lo 0,9% di Cosenza; unico dato negativo a Vibo Valentia dove si registra un calo (-7,4%).
Commercio e attività di cura i settori più gettonati dalle donne
La maggior parte delle donne imprenditrici calabresi sceglie il settore del commercio dove la quota regionale raggiunge il 34,5%, registrando oltre 5 punti percentuali rispetto alla media nazionale (28,9%).
Su scala provinciale i valori più alti sono a Reggio Calabria (37,8%), a Catanzaro (37,5%) e Vibo Valentia (33,7%), mentre a Crotone e Cosenza la percentuale è più vicina alla media nazionale (rispettivamente 30,6% e 31,7%).
Seguono i settori dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, dove la quota regionale di imprese rosa (20,2%) supera di ben 3 punti percentuali la media nazionale (17,2%); per quanto riguarda le attività dei servizi alloggio e ristorazione e del manifatturiero, a livello regionale, la percentuale di imprese femminili (rispettivamente 8,2% e 6,7%) è più alta di quella delle imprese maschili (rispettivamente 5,6% e 0,1%).
Diversi i dati per le costruzioni, che si confermano un settore a carattere prevalentemente maschile: le imprese femminili registrano un 4,7% sul totale regionale delle aziende rosa contro un 15,3% delle imprese capitanate da uomini.
Le imprenditrici calabresi tendono comunque a scegliere attività legate alla “cura” della persona e del loro benessere. Su scala regionale, infatti, il tasso di femminilizzazione più elevato si registra nei settori: Altre attività di servizi (43,9%), Sanità e assistenza sociale (40,4%) e Istruzione (36,9%). Seguono Amministrazione pubblica e Attività artistiche, sportive, di intrattenimento, che registrano valori superiori (rispettivamente 33,3% e 31,2%) alla media nazionale (rispettivamente 13,9% e 25,8%).
I dati evidenziano anche un orientamento verso il terziario avanzato. I settori Attività finanziarie e assicurative e Noleggio, agenzie di viaggio e servizi registrano valori regionali (rispettivamente 26,1% e 30,6%) più alti rispetto a quelli nazionali (rispettivamente 22,6% e 29,9%). (vedi grafico settori sottostante.)
Questa tendenza è confermata anche a livello provinciale. Il settore Attività finanziarie e assicurative presenta percentuali che oscillano tra il 32,3% di Vibo Valentia e il 24,9% di Catanzaro. Reggio Calabria si attesta sul 26,6%. Il settore Noleggio, agenzie di viaggio e servizi registra un trend che va dal 32,8% di Catanzaro al 25,5% di Crotone.
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2 thoughts on “Unioncamere, crescono le imprese femminili. La Provincia di Reggio tra le prime in rosa”