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Circa tre anni fa, in terra di Calabria, accadevano in concomitanza con gli atti intimidatori indirizzati alla Procura di Reggio Calabria, “i fatti” di Rosarno: la famosa ribellione degli immigrati, gli scontri con i Rosarnesi.
Tutto il mondo vide quelle scene, le condizioni in cui viveva questa gente, l’apparente indifferenza dei calabresi, l’assenza Istituzionale. Quante parole, quante promesse, quante passerelle…. troppe! Ad oggi nessuna delle cose dette si e’concretizzata in qualcosa di positivo, nessuna manifestazione e’stata supportata da azioni concrete. Quei ragazzi disperati, abbandonati al loro destino, sono di nuovo per le strade di Rosarno, per quelle campagne, senza alcuna garanzia per la loro incolumità e per quella degli altri.
I rischi di allora sono presenti oggi più che mai. I nostri occhi non dimenticano quelle scene, quelle brutte azioni fatte e ricevute dagli extracomunitari. Eccoci qua’, stiamo provando a sollecitare l’attenzione , stiamo denunciando la presenza per le strade della citta’ di ragazzi, sicuramente senza permesso di soggiorno, con contratti fittizi, abbandonati al freddo, alla fame, senza una benché minima forma di igiene.
Le condizioni sono rese ancora meno sostenibili se si pensa ai mille disagi presenti nella nostra Regione, quelle poche aziende rimaste pronte a licenziare oppure a spostare la loro attività fuori dall’Italia. Riuscire a gestire ed a controllare le tantissime forme di sfruttamento sul lavoro è reso sempre più difficile dai tantissimi problemi logistici e dalla mancanza di personale all’interno delle forze dell’ordine (ad es. processi che saltano per mancanza di personale penitenziario! ).
Non e’possibile attendere che accada qualcosa o ancor peggio che non se ne parli; non e’possibile che si faccia finta di non vedere che gli extracomunitari sono ritornati a Rosarno nelle medesime condizioni precarie di allora.
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