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Il Partito Comunista d’Italia esprime la propria vicinanza e solidarietà alle popolazioni di Rossano e Corigliano, drammaticamente colpite dagli eccezionali eventi atmosferici dei giorni scorsi.
In Italia e in Calabria, in questa caldissima estate 2015, stiamo assistendo a fenomeni alluvionali e calamitosi che hanno una forza ed una violenza senza precedenti. Ma, certamente, gli eventi alluvionali che si trasformano in tragedie per l’uomo non sono fatti che avvengono per caso.
A Rossano e Corigliano fortunatamente non ci sono state vittime, ma i danni alle cose, alle abitazioni, alle infrastrutture viarie e alle attività economiche e turistiche sono incalcolabili.
E’ necessario che lo Stato e la Regione, ciascuno per le proprie competenze, facciano per intero la propria parte. Troppe volte abbiamo assistito alle passerelle delle autorità nell’imminenza delle tragedie e degli eventi calamitosi senza che poi, a ciò, seguissero provvedimenti e iniziative concreti e adeguati per affrontare l’emergenza e per aiutare realmente le comunità, così duramente colpite, con tutti i mezzi e le risorse necessari per riparare i guasti e i danni e creare le condizioni perchè tutto questo non possa più ripetersi.
In tal senso, occorre finalmente investire nella vera e grande opera pubblica che serve alla Calabria e all’Italia e cioè il dissesto idrogeologico, per risanare e recuperare un territorio sempre più fragile e a rischio, anche a causa delle azioni sciagurate e dissennate che la mano dell’uomo ha prodotto, con interventi di ogni genere, specie laddove questo non sarebbe dovuto avvenire.
Per questo, ritengo che sia opportuno fare presente che viviamo in una regione che non ha ancora uno strumento regionale di pianificazione e di governo del proprio territorio; a tal proposito ricordo che personalmente mi sono battuto fino fondo, per dotare la Regione del Quadro Territoriale Regionale (quello che può essere considerato il “Piano Regolatore Regionale”) e, in effetti, all’epoca in cui sono stato Assessore all’Urbanistica, con tanti sforzi, ero riuscito a far completare il lavoro di elaborazione e predisposizione del QTR, tanto che all’inizio del 2010 era stato approvato dalla Giunta Regionale e presentato in Consiglio Regionale per un’approvazione che non è mai avvenuta.
Sono passati più di cinque anni, ma del QTR presentato all’inizio del 2010 non c’è più traccia e di questo il centrodestra che ha governato nella precedente consiliatura porta una pesantissima responsabilità, perchè proprio questa incapacità e mancanza di volontà politica ha impedito di avere in Calabria uno strumento capace di aggredire i nodi della speculazione e dell’abusivismo e di affrontare alla radice il tema della riduzione del consumo del suolo, lasciando che la Calabria affondasse nel fango delle calamità e delle incurie umane.
E’ assurdo che tutto questo possa ancora avvenire in una regione tra le più dissestate dal punto di vista idrogeologico e tra le più a rischio per quanto riguarda il fenomeno sismico.
Se davvero si vuole affrontare l’emergenza in termini nuovi e diversi rispetto al passato, affrontando finalmente la questione della prevenzione e della difesa del territorio, allora occorre fare scelte radicalmente innovative e di rottura con il recente passato.
Il Governo stanzi subito le provvidenze necessarie ad affrontare l’emergenza di Rossano e Corigliano e delle altre zone della Calabria colpite e, nel contempo, finanzi un piano straordinario di investimenti per affrontare in termini organici il tema del dissesto idrogeologico e del rischio sismico.
Inoltre, la Regione, faccia la sua parte ed approvi subito il Quadro Territoriale Regionale, con annesse le misure di salvaguardia per le coste, i fiumi, i torrenti, le aree protette e per limitare il consumo del suolo che è ormai insostenibile, puntando sul recupero, il restauro e la riqualificazione.
Questi provvedimenti sarebbero davvero decisivi nella lotta per tutelare e salvaguardare il territorio e per impedire finalmente che ogni volta che c’è un evento atmosferico fuori della norma si trasformi in una tragedia nazionale che porta danni incalcolabili alle cose quando non colpisce anche le vite umane.
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